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Vuelta 2023, Milesi prima maglia rossa. La DSM vince la cronosquadre, delude la Jumbo Visma

L'italiano ha tagliato per primo il traguardo con la squadra che conquistato la tappa d’apertura lungo i tornanti di Barcellona. La pioggia copiosa ha frenato i big, Movistar seconda a 55 centesimi

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Dici Spagna e pensi al sole, e invece ti ritrovi immerso nel pieno di un acquazzone. Quello che ha tenuto a battesimo (e si che di acqua ne ha mandata) l’edizione 2023 della Vuelta, che pure per i colori italiani si è aperta con una piacevolissima sorpresa: Lorenzo Milesi è infatti la prima maglia rossa, poiché ha tagliato per primo il traguardo con la DSM Firmenich, la squadra che conquistato la cronosquadre d’apertura lungo i tornanti di Barcellona.

Pioggia copiosa, big accorti

Una vittoria figlia anche di un pizzico di buona sorte, perché la pioggia caduta copiosa soprattutto nella parte finale del prologo ha finito per annacquare le ambizioni delle squadre dei big, consapevoli che in condizioni climatiche tanto infide il pericolo di perdere pezzi per strada era davvero elevato.

Così alla fine a far festa è stata la formazione olandese, che peraltro in Spagna è andata con due italiani (oltre a Milesi c’è Alberto Dainese) e che ha sfruttato appieno il fatto di essere partita alle 19, quindi un’ora prima rispetto alle squadre dei migliori.

Jumbo Visma a 32”, Ineos a 20”

La delusione di giornata è stata la Jumbo Visma, arrivata a 32 secondi dalla DSM (complice anche una foratura nella quale è incappato Vingegaard), seppur la UAE Team Emirates ha fatto anche peggio (37” di ritardo).

La Ineos Granadiers ha limitato i danni, chiudendo a 20”, mentre la Movistar ha saputo interpretare al meglio le strade della Catalogna, mancando la vittoria per soli 55 centesimi. Di fatto il vincitore di giornata tra gli uomini di classifica risponde al nome di Enric Mas, che ha guadagnato 5 secondi su Evenepoel (arrabbiatissimo a fine gara, lamentando la scarsissima visibilità), una ventina su Thomas e una trentina su Roglic e Vingegaard, che pagano dazio soprattutto nei confronti di Remco.

Le pagelle della 1a Tappa

  • DSM FIRMENICH 9. La sorte ha consentito alla formazione olandese di partire con la strada meno bagnata rispetto alle big, ma alla fine la corsa è stata fatta nella maniera giusta. E Lorenzo Milesi (campione mondiale Under 23 a cronometro) può festeggiare un primato inatteso e meritato, una ribalta che nobilita anche la presenza italiana in territorio spagnolo. Nessuno c’avrebbe scommesso sopra un euro, ma è bello sapere che certe favole esistono ancora nel ciclismo dei watt e dei computerini. Romain Bardet può far festa: se punta alla top ten, la strada è quella giusta.
  • MOVISTAR 8. Al primo intermedio il vantaggio di 7” era tale da far presupporre che alla fine la vittoria di giornata sarebbe stata un affare tutto spagnolo. Invece nella seconda parte la pioggia ha costretto Mas e compagni a limitare i pericoli, e il cronometro ha beffato la formazione del diesse Unzué, che ha chiuso con lo stesso tempo della DSM, ma dovendo accontentarsi della piazza d’onore.
  • SOUDAL QUICK STEP 7,5. Evenepoel non le ha mandate a dire alla giuria: correre praticamente al buio, complice la pioggia incessante che ha condizionato le ultime partenze, ha finito per rallentare il treno della formazione belga, che avrebbe voluto sfruttare la cronosquadre per guadagnare ulteriori secondi soprattutto sui “calabroni”. A conti fatti, però, troppo quel che è stato fatto.
  • INEOS GRANADIERS 5,5. Alla fine i 20 secondi pagati sulla testa non sono nemmeno tanti, ma è la caduta di De Plus a preoccupare (sarebbe una beffa vedere il contingente ridotto già a 7 unità). Di sicuro c’è chi ha fatto peggio tra le big, ma non è stata la cronosquadre che i britannici avrebbero desiderato.
  • JUMBO VISMA 5. La foratura di Vingegaard è un fattore di cui tener conto, ma oltre 30 secondi di ritardo dalla testa non sono pochi in soli 17 minuti di gara. Giornata no, contraddistinta anche dalla pioggia che è caduta più copiosa nel momento in cui i “calabroni” sono stati chiamati a gareggiare. Per Roglic la rincorsa alla quarta Vuelta comincia subito in salita.
  • UAE TEAM EMIRATES 5. La pioggia ha condizionato una squadra che pure aveva soprattutto in Almeida un buon crono man. Ma per il giovane Ayuso la Vuelta parte subito in salita: è suo il maggiore ritardo tra tutti gli uomini di classifica, il che lo obbligherà a recuperare terreno già nelle prime tappe con arrivo in salita.

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