Che fosse il salvatore della patria del ciclismo italiano è opinione piuttosto radicata e diffusa da tempo, ma che Pippo Ganna dovesse persino arrivare a sprintare per tenere sulle proprie robuste spalle il peso del pedale tricolore, beh, questo non era affatto così scontato.
E invece Top Ganna ha voluto ribadire una volta di più il motivo per il quale è davvero considerato alla stregua di una pepita d’oro del ciclismo nazionale popolare: a Burriana, arrivo piatto che più piatto non si può della quinta tappa della Vuelta, il crono man della Ineos Granadiers s’è messo in proprio e ha deciso di fare la volata per sé, non avendo altri compagni da portare all’arrivo. E per poco non ha piazzato un acuto che avrebbe avuto del clamoroso: Kaden Groves, il velocista più in palla presente in gruppo, l’ha spuntata per una manciata di centimetri, ma grazie soprattutto al formidabile lavoro fatto dai suoi compagni di squadra, che l’hanno pilotato come meglio non avrebbero potuto fare negli ultimi 1000 metri.
L’australiano ha finalizzato il lavoro, ma ha sudato freddo quando ha visto scorgere alla sua sinistra la sagoma di Ganna, che dopo il traguardo ha avuto un gesto di stizza, quasi a rimarcare la delusione per un piano studiato nel dettaglio, ma non riuscito davvero per una manciata di centimetri. Italia protagonista anche con Alberto Dainese, che ha avuto la pecca di starsene un po’ troppo al vento e ha chiuso quarto dietro al belga Van Gestel.
Nessuno scossone tra gli uomini di classifica, ma Remco Evenepoel ha trovato comunque il modo di guadagnare altri 6 secondi a tutti i rivali nella corsa alla vittoria finale: l’ha fatto sprintando nel traguardo volante posto ai -9 dall’arrivo, sorprendendo persino Groves che della maglia a verde (quella della classifica a punti) è il leader.
Altro segnale di una condizione davvero invidiabile e monito per tutti i rivali alla vigilia della tappa che porterà la carovana fin sull’Osservatorio Astrofico di Javalambre, posto in cima a una salita di 11 chilometri con punte costantemente in doppia cifra. Il tutto, peraltro, dopo 180 chilometri di saliscendi, senza un attimo di tregua, con le squadre dei big chiamate a supportare a dovere capitani e congeneri. Piatto ricco per pensare a un primo grosso scossone, dove qualche testa potrebbe saltare.
- Vuelta 2023, le pagelle della 5a tappa – Top
- Le pagelle della 5a tappa – Flop
- Classifica generale dopo la 5a tappa
Vuelta 2023, le pagelle della 5a tappa – Top
KADEN GROVES 9,5 Il 10 oggi lo merita l’Alpecin Deceuninck, perché pilotare meglio di così la sua punta di diamante non era possibile fare. Kaden conferma di essere in gran forma, ma incredibilmente si fa sorprendere da Evenepoel sul traguardo volante e poi deve comunque resistere all’incredibile assalto di Ganna. Ora potrà riposare sulle salite, prima di riprendere il filo del discorso nei prossimi appuntamenti dedicati alle (poche) ruote veloci.
FILIPPO GANNA 9 Incredibile vederlo sgomitare con i velocisti, lui che certo non ha nulla da invidiare quanto a potenza, ma che sin qui non aveva mai avuto davvero l’opportunità di lanciarsi in una volata di gruppo. Fa tutto da solo: si lancia, allunga, rimonta, e poi tiene botta. Groves era troppo avanti, ma se l’è vista brutta. Dimostra di avere una condizione super, e la Vuelta è solo all’inizio…
REMCO EVENEPOEL 8 Il belga ha deciso che l’attacco è la miglior difesa e lo sprint sul traguardo volante di Nules ne è una conferma: rosicchia altri 6 secondi ai rivali nella corsa alla maglia rossa, e per quanto possano sembrare pochi e insignificanti il messaggio è stato recapitato forte e chiaro. Domani arrivano le salite: lì dovrà giocare più in difesa, ma la gamba c’è.
EDUARDO SEPULVEDA 7,5 Sempre in fuga, con incredibile abnegazione e forza di volontà. Allunga nella classifica generale della maglia a pois, scattando in prossimità dell’unico GPM di giornata, e almeno si tiene stretto il simbolo del primato degli scalatori. Dovrà difenderlo già domani in una tappa mica da ridere (Evenepoel per ora è il rivale più temibile, classifica alla mano).
Le pagelle della 5a tappa – Flop
ALBERTO DAINESE 6- La sufficienza in realtà è stiracchiata, perché con un po’ più di attenzione (sua e di chi lo deve pilotare ai 200 metri dal traguardo) magari avrebbe potuto venire fuori anche qualcosa di meglio. Chiude quarto, che non è necessariamente una brutta cosa, pensando che di arrivi in volata ancora ce ne sono diversi. Ma deve cambiare marcia se vorrà sbloccarsi.
MILAN MENTEL 5 Il velocista scelto della Lotto Dstny si fa sorprendere nelle battute finali e mette giù il piede, compromettendo l’opportunità di un altro piazzamento importante in top ten. Non era andata bene il giorno prima, va addirittura peggio stavolta: distrazione o sfortuna, il piatto per il belga al momento piange.
Classifica generale dopo la 5a tappa
1. Remco Evenepoel (Soudal Quick Step) 17h12′29”. 2. Enric Mas (Movistar) +11”. 3. Lenny Martinez (Groupama FDJ) +17”. 4. Jonas Vingegaard (Jumbo Visma) +37”. 5. Aleksandr Vlasov (Bora Hansgrohe) +39”. 6. Cian Uijtdebroeks (Bora Hansgrohe) +39”. 7. Primoz Roglic (Jumbo Visma) +43”. 8. Juan Ayuso (UAE Team Emirates) +44”. 9. Marc Soler (UAE Team Emirates) +48”. 10. Joao Almeida (UAE Team Emirates) +48.