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Vuelta a Espana, Vingegaard alza la voce: a Kuss restano meno di 30 secondi

Le pagelle della sedicesima tappa della Vuelta 2023. prova di forza di Vingegaard, che mette nel mirino Kuss, a cui restano appena 29 secondi di vantaggio

Pubblicato:

Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Il Re Pescatore ha deciso di andare all in. Di più: ha deciso di diventare uno dei pochissimi corridori nella storia a centrare la doppietta Tour e Vuelta nello stesso anno, impresa riuscita nell’era moderna soltanto a Chris Froome nel 2017 (precedentemente ad Anquetil nel 1963 e Hinault nel 1978, ma quando in Spagna si correva ad aprile, anziché a fine estate).

A separare Vingegaard dal proposito di riscrivere la storia e la sua relativa riuscita è rimasto ormai solamente Sepp Kuss, il fidato gregario di casa Jumbo Visma, che sulla salita che ha portato i corridori a Bejes ha visto assottigliarsi ulteriormente il proprio vantaggio, sceso ormai a soli 29 secondi.

Vingegaard ha dimostrato una volta di più di essere il corridore più forte in salita: dopo aver già conquistato la tappa del Tourmalet, il recente vincitore del Tour s’è preso anche il primo arrivo di montagna della terza settimana, e adesso sono in molti a pensare che domani sull’Angliru potrebbe completare la rimonta e andare a vestire per la prima volta la maglia rossa di leader della corsa. Irresistibile è stato lo scatto con il quale ha salutato la compagnia e s’è involato solitario verso la vittoria di giornata, con l’australiano Fisher che ha pagato 43 secondi all’arrivo e Pouls che ha chiuso attardato di ulteriori 6 secondi.

Il gruppo dei big ha lasciato fare il danese, o forse semplicemente nessuno ha avuto le gambe per rispondere: Ayuso, Mas, Landa e Roglic hanno pagato un minuto pieno, Kuss ulteriori 5 secondi, e con 10 di abbuono conquistati all’arrivo ecco che il bottino di giornata di Vingegaard è andato ben al di sopra delle aspettative, pensando anche al fatto che la salita finale non era così lunga da poter ipotizzare simili distacchi (appena 5 chilometri di ascesa).

Chiaro, però, che in condizioni simili diventa difficile pensare a qualcuno che possa impedire a Jonas di andare a conquistare la maglia rossa: Kuss dovrà cercare di difendersi con le sole armi che avrà ancora disponibili, mentre Roglic ha confermato di non attraversare un gran momento di forma, e comunque di non avere la forza per attaccare i due compagni di squadra. L’Angliru domani potrebbe emettere altre sentenze importanti, forse decisive in una Vuelta 2023 che di colpo ha cominciato a parlare danese.

Le pagelle della 16a tappa: TOP

  • JONAS VINGEGAARD 10. Se la Jumbo Visma lo lascia andare è perché sa che qualcosa di buono il Re Pescatore lo manderà a referto. E in effetti questo accade: nessuno gli va dietro, evitando di scoprire il fianco, lui così approfitta dell’immobilismo dei rivali e guadagna un altro minuto abbondante sulla concorrenza. E adesso oggettivamente vede la maglia rossa vicina come mai prima.
  • FINN FISHER BLACK 8. È l’unico che prova a tenere le ruote di Vingegaard, e anche se le perde è davvero l’ultimo a mollare. Chiude secondo in una tappa dove avrebbe anche potuto sperare nel colpaccio, ma lo strano canovaccio di questa Vuelta rende praticamente ogni intenzione di abbattere il dominio del team olandese praticamente una causa persa in partenza.
  • WOUT POELS 7. A inizio Vuelta era accreditato di qualcosa di meglio dell’attuale 17esima posizione nella generale, a oltre 40’ da Kuss. Però di tanto in tanto Wout si ricorda di andare forte, e in una giornata così strana e atipica riesce comunque a piazzarsi sul podio. Non male, anche se manca l’acuto.

Le pagelle della 16a tappa: FLOP

  • JUAN AYUSO 5,5. Con poca salita, ma piuttosto pronunciata, tutto avrebbe lasciato presagire che questa sarebbe stata una buona opportunità per provare a mettere almeno un po’ in crisi la triade di casa Jumbo Visma. Lui invece gioca di rimessa e si accontenta, ma di questo passo il podio resterà una chimera.
  • SEPP KUSS 5,5. Difficile capire perché in casa giallo nera lascino andare Vingegaard, senza “proteggere” il loro attuale leader nella generale. La sensazione è che lui non abbia spazio né opportunità per rispondere alle strategie altrui, e che in qualche modo deve cavarsela da solo. Forse i Jumbo Visma credono molto più in Vingegaard che nelle possibilità del “gregario” Sepp. Che sull’Angliru domani dovrà inventarsi qualcosa per resistere al “fuoco amico”.
  • PRIMOZ ROGLIC 5. Ormai è evidente che la prima punta dei “calabroni” sia danese, e non più slovena. Primoz è un po’ involuto rispetto all’inizio della Vuelta: non sembra avere la gamba dei giorni migliori, forse sembra proprio soffrire la presenza del co-capitano nella stessa squadra. E con Kuss in rosso la situazione è ulteriormente peggiorata, perché nessun compagno corre per lui. Servirà un’impresa per scalare i gradini del podio.

Classifica generale dopo la 16a tappa

1. Sepp Kuss (Jumbo Visma) 57h18′10”. 2. Jonas Vingegaard (Jumbo Visma) +29”. 3. Primoz Roglic (Jumbo Visma) +1’37”. 4. Juan Ayuso (UAE Team Emirates) +2’33”. 5. Enric Mas (Movistar) +3’02”. 6. Marc Soler (UAE Team Emirates) +3’28”. 7. Mikel Landa (Bahrain Victorious) +4’12”. 8. Aleksandr Vlasov (Bora Hansgrohe) +4’58”. 9. Cian Uijtdebroeks (Bora Hansgrohe) +5’38”. 10. Joao Almeida (UAE Team Emirates) +8’43”.

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