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Vuelta a España, 3a tappa: finalmente Van Aert! Dopo due anni il belga spiega le ali e regola Groves in volata

Wout Van Aert rompe l'incantesimo: lancia la volata lunga e regola Groves, al quale porta via anche la maglia verde della classifica a punti. Domani prime salite: occhio ai big.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

L’airone ha spiegato le ali: non ce ne voglia Fausto Coppi (che rimane su una altro piedistallo), ma il gesto mimato da Wout Van Aert al termine della terza tappa della Vuelta vale più di mille parole. Di sicuro vale più di oltre 700 giorni di digiuno: non vinceva una tappa in un grande giro addirittura dal luglio del 2022, quando s’impose a cronometro nella penultima frazione del Tour de France. Da allora, un’infinta sequenza di piazzamenti e tanti bocconi amari ingoiati, l’ultimo appena 24 ore fa sul primo traguardo in linea della Vuelta. Stavolta però il belga non ha sbagliato nulla: Groves ha tentato la rimonta, ma s’è visto costretto ad accontentarsi di tenersi in scia al fuoriclasse della Visma Lease a Bike.

Liberazione Wout: a Groves stavolta non riesce la rimonta

Che questa vittoria la voleva più di ogni altra cosa, consapevole che sin qui l’annata 2024 per lui s’è rivelata maledetta e infingarda. Perché dalla caduta alla Dwaars di fine marzo poco o niente è andato come sperato: al Tour le piazze d’onore sono state rare, e comunque non tali da poter sorridere di una condizione ritrovata strada facendo. Nella prova olimpica Evenepoel s’è preso tutto, la scena e anche la nazionale belga (e Wout non poteva far altro che assecondare le mire espansionistiche del giovane connazionale).

Alla Vuelta, dopo la crono d’apertura persa per 3 secondi, almeno la maglia rossa indossata dopo la seconda tappa (pur senza vittoria parziale) era sembrata un segnale di ripresa. A Castelo Branco però non ce n’è stato per nessuno: volata lunga, dopo il bel lavoro di Affini, e Groves s’è dovuto inchinare, mai realmente in grado di mettere la propria ruota davanti a quella del belga. Che peraltro grazie a questa vittoria s’è preso la testa pure della classifica a punti, sottraendo la maglia verde proprio a Groves (che continuerà a indossarla finché il fiammingo avrà la rossa sulle spalle). Terzo di giornata il basco Aberasturi, con gli italiani che ancora una volta sono rimasti a guardare (nessuno in top ten: Lorenzo Rota, 13esimo, il migliore dei nostri).

Domani le prime salite: big chiamati a rispondere

Domani la Vuelta comincerà a salire, cosa che da quelle parti è assolutamente normale: al Pico Villuercas, salita di 15 chilometri catalogata come GPM di prima categoria, gli uomini di classifica verranno sicuramente stanati. Difficile pensare che Van Aert possa tenere ancora la maglia di leader: più dei 13 secondi di vantaggio su McNulty sono i poco più di 30 su Roglic e Almeida a non offrire molte garanzie al talento belga.

Chiaramente però le squadre dei big della generale dovranno dimostrare di saper gestire una corsa non semplice, con ben tre salite di un certo livello da affrontare nei primi 155 km di giornata, prima dei 15 conclusivi. Occasione ghiotta anche per gli italiani che puntano a fare classifica: Tiberi e Ciccone non hanno molto da perdere, con Bahrain Victorious e Lidl Trek pronte a sostenere i due corridori nel tentativo di provare subito a lasciare il segno. Ci sarà da divertirsi, come logica vuole: la Vuelta è bella anche per questo.

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