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Vuelta al via: Roglic uomo da battere, Ineos top team

Per la 76a edizione del Giro di Spagna inizio e conclusione con prove a cronometro. Prove di convivenza per Bernal e Carapaz, l'Italia punta su Ciccone e su Aru, alla gara d'addio.

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Vuelta al via: Roglic uomo da battere, Ineos top team Fonte: Getty Images

Per tradizione ultimo del trittico dei Grandi Giri a svolgersi, nel 2021 la Vuelta España, giunta alla 76esima della storia, prende il via sabato 14 agosto con una cronometro individuale di 7 km a Burgos per concludersi il 5 settembre con la seconda e ultima prova contro il tempo, da Padron a Santiago di Compostela, lunga ben 33 km. In mezzo, altre 19 tappe, due giorni di riposo e oltre 3400 km totali.

Cambia quindi il finale, non più la tradizionale passerella di Madrid, ma una tappa vera e propria, che potrebbe anche stravolgere la classifica generale. 

Tante come sempre le frazioni di montagna in programma, anche se ben poche presenteranno pendenze particolarmente proibitive. Si salirà già a partire dalla terza tappa, con l’arrivo a Picon Blanco, mentre la settima tappa, alla vigilia del primo giorno di riposo, vedrà l’ascesa all’Alto de Velefique, salita di 13 km al 7.1%, non impossibile al pari di Pico Villuercas (14a tappa).

La selezione dovrebbe farsi nell’ultima settimana, con l’arrivo di Lagos de Covadonga (17a tappa) e il giorno successivo l’Altu d’El Gamoniteiru, ben 11 chilometri oltre il 10% di pendenza media.

Assente il dominatore del Tour Tadej Pogacar, i favori del pronostico vanno al connazionale Primoz Roglic, campione delle ultime due edizioni e reduce da un Tour conclusosi con un amaro ritiro dopo essere partito con molte ambizioni.

La Jumbo-Visma lo supporterà con una squadra di livello composta d scalatori puri come Robert Gesink e Steven Kruijswijk, abbastanza per mettere in secondo piano la Ineos Grenadiers, sottotono al Tour, ma pronta a calare la coppia d’assi composta da Richard Carapaz, fresco oro olimpico su strada, e da Egan Bernal, vincitore del Giro d’Italia 2021, senza tralasciare Adam Yates.

Per quanto riguarda gli italiani, Damiano Caruso dovrebbe fare da gregario a Mikel Landa, capitano dell Bahrain Victorius, così per la generale i fari sono puntati su Giulio Ciccone e su Fabio Aru, che proverà a sfruttare il feeling storico con la Vuelta dopo la quale concluderà la carriera.

Impossibile ovviamente non inserire tra i favoriti un folto gruppo di corridori spagnoli. Oltre a Landa citazione d’obbligo va all’eterno Alejandro Valverde, che comunque sulla carta partirà come scudiero del capitano della Movistar Enric Mas.

Da seguire anche Mikel Nieve (Team BikeExchange) e David De la Cruz (UAE Emirates) e attenzione alla voglia di riscatto di Hugh Carthy, terzo nel 2020, e Aleksandr Vlasov, convincenti solo a metà al Giro d’Italia.

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