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Wimbledon 2022: tutta la tristezza di "King" Federer

"Questo è il primo anno che non sono a Wimbledon e, ancora una volta, è colpa del mio ginocchio non al meglio. Sono triste per questa assenza"

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Wimbledon 2022: tutta la tristezza di "King" Federer Fonte: Getty images

Si apre ufficialmente oggi uno degli Slam più importanti, famosi, iconici e seguiti di tutto il tennis mondiale. Wimbledon ha dato il benvenuto a giocatori e tifosi aprendo le porte all’edizione numero 135 che sarà ricordata per alemno tre buoni motivi.

Il primo è quello tristemente noto legato all’assenza dei tennisti russi e bielorussi a causa del conflitto bellico tra Ucraina e Russia, il secondo è legato al fatto che quest’anno al vincitore dello Slam londinese non verrà assegnato alcun punto per il ranking ATP e il terzo è quello dell’assenza di Roger Federer dall’erba inglese, per la prima volta nella sua carriera.

King Roger dopo aver vinto per otto volte Wimbledon non c’è. Il Torneo ha alzato il sipario comunque ma mai forse, come quest’anno, il torneo inglese, prende il via con tanta curiosità e numerose incognite.

L’assenza del campione svizzero è purtroppo causata da un problema al ginocchio. Il lungo calvario è iniziato proprio a Wimbledon nel 2021, dopo l’eliminazione della scorsa edizione (nei quarti di finale contro il polacco Hubert Hurkacz), con un ginocchio che lo ha tormentato senza mezzi termini da quel momento in avanti. Il quasi 41enne elvetico (spegnerà le candeline l’8 agosto) ha voluto raccontare le sue emozioni che stanno passando per la sua mente in questi giorni.

Prima di tutto Federer ha voluto spiegare cosa sia per lui il Centre Court di Church Road e il suo rapporto con il pubblico: “Per me è davvero difficile paragonare il campo centrale di Wimbledon con qualsiasi altro grande luogo di ogni altro sport. Nei grandi stadi, come quelli del calcio o della NFL, non riesci a vedere il pubblico in volto e scoprirne i dettagli, ma nel tennis tutto diventa più familiare e personale. Wimbledon è il perfetto equilibrio tra la dimensione dello stadio e com’è costruito. L’atmosfera è sempre speciale, il centrale è sempre pieno e riesci a percepire l’entusiasmo della gente. Loro sanno quando applaudire, quando tifare, quando gridare, quando innervosirti o quando incitarti in modo che tu possa andare oltre i tuoi limiti”.

“Quando ho potuto ho sempre giocato il torneo, tranne per l’emergenza sanitaria del 2020. Forse, se devo essere completamente sincero, con il senno di poi, non ero in condizione di giocare un anno fa. Nonostante il problema al ginocchio però, ho voluto provare a scendere in campo lo stesso. Questo è il primo anno che non sono a Wimbledon e, ancora una volta, è colpa del mio ginocchio non al meglio. Sono triste per questa assenza, ma proverò a superare questo momento”.

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