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Zhang, bancarotta per tre holding. Inter, guai con la società che la controllava: ombre su Suning

Brutta tegola per Suning e la famiglia Zhang: dalla Cina arriva la notizia della bancarotta di tre holding degli imprenditori già a capo dell'Inter. E a quanto pare sempre più travolti dai debiti

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Luca Santoro

Luca Santoro

Giornalista

Esperto di Motorsport ma, più in generale, appassionato di tutto ciò che sia Sport, anche senza il Motor. Dà il meglio di sé quando la strada fa largo alle due o alle quattro ruote

La galassia di Zhang Jindong è finita all’angolo per una serie di investimenti che non hanno portato i frutti sperati. Colui che con le proprie società controllava anche l’Inter sta facendo i conti con la bancarotta dichiarata in Cina per tre sue holding, ovvero Suning Appliance Group, Suning Holdings Group e Suning Real Estate Group.

La scalata degli Zhang e di Suning all’Inter e la bancarotta di una delle società che la controllava

Per fare mente locale, Zhang Jindong è il fondatore di Suning.com, realtà specializzata nella vendita al dettaglio e nell’e-commerce. L’imprenditore cinese è assurto alle cronache italiane per aver rilevato il 68,55% delle quote dell’Inter da Erik Thohir e Massimo Moratti il 28 giugno 2016.

L’operazione avvenne tramite Suning Holdings Group. Proprio una delle società in bancarotta la cui richiesta di riorganizzazione fallimentare, assieme alle altre due holding, è stata accolta lo scorso 7 febbraio dall’ente cinese che si occupa delle ristrutturazioni di aziende, il National Enterprise Bankruptcy Reorganization Case Information Network.

Perché Suning è in crisi: gli investimenti sbagliati

Nel portfolio degli Zhang Suning.com resta la realtà più importante, le cui azioni sono detenute in maggioranza relativa (il 20,09%) da Taobao, una specie di Amazon cinese, attraverso la controllata Hangzhou Haoyue Enterprise Management. Ma il fiore all’occhiello degli ex proprietari dell’Inter negli ultimi anni ha conosciuto un lento declino a causa di investimenti sbagliati effettuati tra il 2012 e il 2020, e che dovrebbero ammontare sui 10 miliardi di euro, se non di più.

Investimenti legati ad aziende come Carrefour, la multinazionale della grande distribuzione che ha visto un fatturato in calo dell’8% negli ultimi anni (e anche nel nostro Paese ci sono stati dei licenziamenti collettivi, come i 93 dipendenti in Piemonte). Oppure Wanda, e Evergrande, il colosso cinese del settore immobiliare fallito di recente dopo essere stato travolto dai debiti.

E poi nei passi falsi di Suning c’è anche l’Inter, sfilata da Oaktree lo scorso maggio dopo che l’ex proprietà cinese non è riuscita ad onorare il prestito, con interessi, di 275 milioni al fondo statunitense, che così ha escusso il pegno acquisendo il controllo del club.

La proprietà Zhang ai tempi dell’Inter finita sotto inchiesta di Report

E parlando della società nerazzurra, la notizia della bancarotta delle holding dei Zhang arriva in un momento in cui l’Inter è finita sotto la lente di Report, che con la consueta pignoleria è andata a spulciare le operazioni finanziarie di Suning, giudicate poco trasparenti, all’epoca della proprietà nerazzurra.

In particolare il programma d’inchiesta di Rai 3 ha ravvisato, a suo dire, delle irregolarità per quanto concerne le sponsorizzazioni di società legate a Suning. Il sospetto accusatorio verte sul fatto che questi sponsor in realtà erano semplicemente un veicolo per cercare di risanare in bilancio in rosso, senza che la Covisoc, e neanche FIGC e UEFA, indagassero e agissero in merito. Accuse e sospetti, ovviamente, che andranno dimostrati eventualmente nelle sedi opportune.

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