Vincere il campionato del mondo nell’ultimo anno della propria carriera. Un sogno per molti piloti di Formula 1, ma in pochi sono riusciti a realizzarlo. L’ultimo è stato Nico Rosberg, nel 2016, ma tra i “fortunati” c’è stato anche Alain Prost.
Il più forte pilota francese di Formula 1 di tutti i tempi disse infatti addio alle corse al termine del Mondiale 1993, vinto alla guida di una Williams, otto anni dopo il primo conquistato con la McLaren e soprattutto dopo un anno sabbatico, il 1992, seguente al deludente biennio con la Ferrari.
Il 1993 fu un anno storico e molto particolare per la Formula 1, per l’assenza del campione in carica, Nigel Mansell, e di conseguenza della vettura col numero 1. Il Leone d’Inghilterra fu sostituito alla Williams proprio dal gran ritorno di Prost, che scelse di dare fiducia alla scuderia di Grove motorizzata Renault. L’avversario, manco a dirlo, era il rivale storico di Prost, Ayrton Senna.
Con tre vittorie e un ritiro a testa nei primi 6 Gp della stagione sembrava di essere tornati ai ruggenti anni ’80, quelli dell’accesissima rivalità tra i due all’epoca compagni di squadra alla McLaren.
La svolta si registrò prima della boa di metà stagione grazie alla striscia di quattro vittorie consecutive realizzata da Prost, in Canada, in Francia, in Gran Bretagna e in Germania, Gp nei quali Senna non riuscì neppure a salire sul podio.
A Hockenheim, in particolare, Prost conquistò la 51a e ultima vittoria della carriera al termine di un Gp memorabile e pieno di colpi di scena e polemiche, dal contatto con Senna nei primi giri, con il brasiliano che finì in testacoda, fino allo scoppio della gomma di Damon Hill, compagno di squadra di Prost che vide sfumare all’ultimo giro una vittoria che sembrava scritta, spianando la strada al francese.
Grazie al vantaggio accumulato in quella primavera-estate, Prost riuscì a conquistare il Mondiale, ammortizzando gli effetti di un finale di stagione deludente. A Senna non bastò vincere le ultime due gare, in Giappone e in Australia. Anzi, quello di Adelaide fu l’ultimo successo della carriera di Ayrton prima della sua tragica scomparsa a Imola il 1° maggio 1994.
Nella storia della F1 è rimasta la scena del fuoriclasse di San Paolo che, suggellando idealmente la pace, chiama a sorpresa sul primo gradino del podio il proprio miglior nemico, che chiuse al secondo posto la gara che ne segnò la fine della carriera. Sei mesi più tardi, Alain fu tra coloro che sorresse il feretro di Ayrton durante il funerale che commosse il mondo.