Si è presentato al calcio italiano e lo ha fatto, decisamente, nel migliore dei modi. Tammy Abraham ha esordito con la maglia della Roma nel posticipo del primo turno di Serie A che i giallorossi si sono aggiudicati piegando per 3-1 la Fiorentina. Il numero 9, alla prima in giallorosso, ha offerto un primo importante saggio delle sua qualità nel giorno della sua primissima presa di contatto con il calcio italiano.
L’attaccante inglese appena prelevato dal Chelsea è stato inserito dal primo minuto da José Mourinho, al posto di Shoumurodov. Una scelta iniziale quantomeno inaspettata – visto che Abraham è in Italia da pochissimi giorni – ma che, prestazione top alla mano, ha ripagato appieno la soluzione proposta dallo ‘Special One’.
Abraham ha impiegato poco più di un quarto d’ora per infiammare i suoi nuovi tifosi e per aprire la prima breccia nel muro viola: verticale di Vina e taglio sulla verticale del nuovo riferimento avanzato capitolino che, in allungo, viene travolto dall’uscita sconsiderata di Dragowski: per il portiere viola è rosso diretto e primo scossone al match targato proprio dall’ex attaccante del Chelsea.
Trascorrono meno di dieci minuti ed è ancora il nuovo numero 9 giallorosso ad ammattire la difesa viola puntando l’area per vie centrali prima di confezionare per Mkhitaryan che con il piattone firma il vantaggio romanista. Nella ripresa la Fiorentina pareggia con Milenkovic a mezz’ora dal traguardo e la controrisposta di Abraham si infrange contro la traversa dopo che il classe 1997 aveva preso l’ascensore sul cross al bacio di Lorenzo Pellegrini.
Gioia personale strozzata per una questione di centimetri ma al 64′ è ancora lui a tracciare la via verso i primi tre punti della stagione: Abraham scappa alla difesa viola su imbeccata di Mkhitaryan e a sua volta rifinisce al centro dove arriva Jorda Veretout a griffare il nuovo vantaggio.
Morale della favola: due assist, una traversa e un espulsione ‘procurata’. Niente male come biglietto da visita.
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