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Abusi ginnastica, spuntano nuove denunce: il dramma di Giada Marchetti

Presso la sede della stampa estera a Roma l'associazione Change the Game porta alla luce nuovi, inquietanti dettagli sul sommerso della ritmica italiana.

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Torna d’attualità lo scandalo legato ai presunti abusi a carico delle atlete italiane nella ginnastica ritmica.

Il caso, venuto a galla a fine ottobre dopo le denunce shock delle ex nazionali azzurre Nina Corradini, Anna Basta e Giulia Galtarossa, che hanno scoperchiato l’orribile sommerso legato ai presunti maltrattamenti fisici e psicologici avvenuti presso l’Accademia nazionale di Desio e legati a rituali ossessivi sul peso, discriminazioni e tutto ciò che riguarda l’ombra purtroppo sempre più attuale del body shaming, sbarca infatti presso la sede della stampa estera a Roma.

Violenze ginnastica ritmica, il dossier di Change the Game: 197 denunce in tutta Italia

Qui, infatti, l’associazione Change the Game presenterà nella giornata di martedì 20 novembre un dossier sulle denunce di 197 ragazzine legate appunto ai presunti abusi nel mondo della ginnastica ritmica che sarebbero avvenuti non solo a Desio, ma nelle palestre di 15 regioni italiane a carico di bambine e ragazze di età compresa tra gli 8 e i 22 anni, tutte seguite da coach di fama nazionale.

Le denunce, ovviamente anonime, sono caratterizzate dal medesimo, inquietante comune denominatore: vessazioni di natura fisica e psicologica su ragazze anche minorenni, che in qualche caso avrebbero addirittura subito delle percosse “per un biscotto in più” o sarebbero state sottoposte in giovanissima età a sessioni di allenamenti lunghissime e durissime, isolate dalle coetanee e dal resto del sistema scolastico.

Il tutto, aspetto per certi versi ancora più preoccupante, con la connivenza dei genitori che non denunciano pagando anzi profumatamente gli svincoli, ovvero i passaggi da una società all’altra che dovrebbero invece essere a carico dei singoli gruppi sportivi.

Caos ginnastica, la denuncia ignorata di Giada Marchetti

A tal proposito scalpore ha fatto, pochi giorni dopo la testimonianza-shock di Carlotta Ferlito, la notizia secondo la quale la denuncia del padre di Giada Marchetti sarebbe divenuta di fatto lettera morta. Sergio, il genitore della ragazza, ex ginnasta che aveva lasciato casa a 12 anni per inseguire il proprio sogno, ed oggi ballerina 17enne, aveva provato insieme alla moglie Francesca a far sentire la propria voce in tempi non sospetti, sporgendo denuncia presso la Procura federale già nel 2018, salvo scoprire che il proprio grido di dolore è caduto nel vuoto dal momento che la querelante, ovvero la stessa Giada, non è mai stata ascoltata.

“L’insegnante mi diceva che avevo il sedere troppo grosso, avevo troppe forme e troppo seno ed ero troppo grassa sulle cosce. Iniziai a vederli come difetti allo specchio” il drammatico racconto reso a ‘Le Iene’ da Giada, di fatto costretta a iniziare una dieta squilibrata prima di venire sottoposta ad altri abusi psicologici.

Dopo aver ha ascoltato il gruppo di atlete di cui faceva parte anche Giada, il tribunale federale ha ritenuto le testimonianze attendibili grazie ai racconti di abusi avvenuti nei centri Federginnastica come percosse alle compagne con le clavette o addirittura i tentativi volontari dell’allenatrice di far sbagliare l’esercizio per farli riprovarlo fino a dieci volte. La coach in questione sarebbe tuttavia già tornata alle proprie attività federali dopo aver scontato una condanna di tre mesi, durante i quali la donna avrebbe comunque mantenuto ruoli attivi.

Il tutto nonostante nella sentenza del Tribunale federale i metodi usati durante gli allenamenti siano stati considerati “gravosi e vessatori” nei confronti delle proprie ginnaste minorenni, con comportamenti ingiuriosi, diffamatori e umilianti.

Caso Marchetti, lo sfogo del padre: “Il nostro incubo e il ricorso ad una psicologa”

Sergio Marchetti ha dato sfogo alla propria rabbia e incredulità in un’intervista al ‘Corriere della Sera’, svelando anche alcuni drammatici retroscena relative alle prime denunce della figlia: “Ancora oggi mi chiedo cosa abbiamo sbagliato. Quando mia figlia, a 13 anni, mi ha telefonato per dirmi ‘Papà, vieni a prendermi perché sto male’ mi è crollato il mondo addosso. Tende e materassi che sbarravano le palestre, insulti in caso di errori. All’inizio pensavamo solo a metodi bruschi e incoraggiamo Giada a proseguire, ma dopo le percossa con le clavette mia figlia non ce l’ha più fatta e c’è voluta una psicologa per valutare e riparare il disastro”.

La denuncia di Change the Game si focalizzerà anche su questo e sull’assenza di verdetti da parte della Federginnastica, oltre che portare alla luce nuovi, terribili accuse.

Abusi ginnastica, spuntano nuove denunce: il dramma di Giada Marchetti Fonte: Getty Images

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