Doveva essere la giornata di Udinese-Salernitana, sfida valida per il diciannovesimo turno del campionato di Serie A, alla ‘Dacia Arena’ però le due squadre non sono scese in campo.
La compagine campana infatti non è partita per la trasferta di Udine, così come deciso dall’ASL di Salerno che ha vietato il viaggio a seguito della rilevata positività al Covid-19 di un elemento della rosa granata (in seguito sono state rilevate ulteriori positività).
L’Udinese si è regolarmente presentata allo stadio, così come imposto dal regolamento, ma ovviamente i suoi giocatori (è stato annunciato anche l’undici iniziale) non sono scesi sul rettangolo di gioco. Il direttore di gara Camplone ha infatti decretato l’inizio della gara all’intero del tunnel degli spogliatoi.
Lo stesso direttore di gara, allo scoccare del 45’ minuto, ha poi sancito la fine del match con i giocatori dell’Udinese ancora negli spogliatoi. Il tutto si è svolto con pochissimi tifosi presenti sugli spalti, alcuni anche della Salernitana.
La palla passerà ora agli organi competenti che decideranno il da farsi.
Il direttore dell’area tecnica del club bianconero, Pierpaolo Marino, intervistato ai microfoni di DAZN prima del fischio d’inizio dell’arbitro, ha spiegato qual è la posizione dell’Udinese.
“La Lega giustamente non ha rinviato la partita e noi siamo tenuti a presentarci in base a quello che è il regolamento. Ritengo che la decisione di non rinviare la gara sia corretta, perché la Lega ha il dovere di tutelare il fatto che il campionato di Serie A si svolga regolarmente e che non vengano rinviate partite per una positività nel gruppo giocatori. E’ un principio che noi abbiamo anche adottato perché l’anno scorso siamo andati a giocare a Roma con la Lazio con sette giocatori con il Covid, Gotti compreso. In quel caso ci siamo presentati con una squadra rimaneggiata ed abbiamo vinto 3-1. E’ stato fatto ciò che è doveroso, poi vedremo che cosa succederà. Va sottolineata una peculiarità rispetto al precedente ‘Juventus-Napoli’: la Salernitana sarebbe dovuta partire ieri con un charter e non con un areo di linea, perché questo è stabilito dall’articolo 4 del ‘Protocollo Covid’ della Lega per le trasferte. Il provvedimento della ASL impediva uno spostamento su voli di linea. Avevamo dato anche la disponibilità a far eseguire i tamponi presso un nostro laboratorio di fiducia. Abbiamo fatto di tutto per preparare la partita. Noi ci atterremo a quelle che sono le disposizioni, siamo in un ottimo momento di forma e avremmo preferito giocare. Così si rischia di interrompere il campionato ogni domenica e non è dell’interesse del calcio e dei tifosi, oltre che dei broadcaster”.