Niccolò Sartoni aveva solo 29 anni, ma combatteva da sempre. In campo e poi, quando gli fu diagnosticato questo male incurabile contro una malattia che lo attanagliava e lo teneva in bilico. Aveva militato nel Basket Busto Arsizio fin da piccolissimo e la società non ha potuto non dedicargli un ritratto intenso, autentico che si riserva a chi condivide il cammino e per cui c’è solo affetto e rammarico, per aver interrotto quel tratto di vita fatto sempre assieme.
I parenti, gli amici e i compagni di squadra hanno deciso di dedicare un saluto articolato e particolareggiato in un lungo comunicato a questo ragazzo, classe ’91, il cui funerale si celebrerà martedì 9 giugno alle 15, a Sacconago.
Un altro terribile lutto che tocca il mondo dello sport, dopo la scomparsa a causa di un aneurisma devastante di Andrea Rinaldi.
Il lungo comunicato del Basket Busto Arsizio
Nel lungo comunicato della società, pubblicato sul sito e sui canali social ufficiali, si legge: “Niccolò era uno di noi. Arrivato nella nostra società da piccolissimo, era cresciuto e diventato uomo con, indosso, i colori della Bustese. Ci aveva resi orgogliosi, in campo e anche fuori. Questa mattina, però, ci siamo svegliati con una brutta notizia: Niccolò Sartoni non ce l’ha fatta a vincere la sua partita più importante, quella che da un po’ di tempo combatteva contro una brutta malattia”.
“Niccolò era giovanissimo: classe ’91, aveva fatto tutta la trafila nella nostra società, a partire dal minibasket, allenato da Emanuela Cosentino. Poi anni ricchi di soddisfazioni nelle categorie giovanili, con un gruppo, quello che comprendeva anche Grampa, Parise, Armiraglio e tanti altri che ha mietuto successi in provincia e in regione, allenato da Joe Isaac. Da qualcuno era stato soprannominato Uomo Ragno, per evidenziarne le doti da giocatore totale, capace di fare tante cose buone e di essere utile alla squadra da protagonista ma anche da “gregario”. L’esordio senior, tanti anni da protagonista nel campionato di Promozione con i “cugini” di Borsano, inframezzati da una stagione con la maglia dell’Irte Bustese di coach Stefano Pozzati. Nel frattempo ha anche allenato i giovani della nostra società.
Uno di noi, appunto”.
Un ricordo è steso anche dalle parole del presidente Fabio Ferrarini, quasi coetanei:
“Svegliarsi con certe notizie non è mai facile. Ti ricorderò sempre, mille partite da avversari, mille bombe segnate in faccia, mille sportellate sotto canestro ma alla fine sempre una stretta di mano e sorrisi post partita. Già, perché tu sorridevi sempre. Non è giusto che vada così e non lo accetterò mai, sarai sempre parte della societa di Busto. Ora fai buon viaggio, sempre con il tuo gran sorriso, e ogni tanto guardaci da lassù. Noi ti porteremo sempre nel nostro cuore”, si legge sul sito del Basket Busto Arsizio.
Un dolore comune anche al suo coach, Titti Maini:
“L’ho visto la prima settimana di marzo in palestra, due giorni prima del lockdown. Era felice, stava bene e non vedeva l’ora di aiutarci anche in Promozione. Sono devastato”.
Tra le persone più vicine a Niccolò c’era anche Stefano Pozzati, il suo allenatore nell’ultima stagione in maglia Bustese. Un’amicizia nata proprio sul parquet e coltivata poi nel corso degli anni.
“L’ho conosciuto in palestra quando era nel settore giovanile – racconta Stefano – e mi ricordo che già fin da allora ti salutava sempre con il sorriso, con la gioia stampata in faccia. Io che allenavo altre squadre, mi fermavo però a vedere le sue partite: era un punto di riferimento, in campo e non solo, elemento fondamentale di quel grande gruppo ’91 che diede lustro alla società. Quando poi abbiamo giocato la Promozione con il nucleo costituito dai classe 1994, Niccolò è stato il primo giocatore che ho chiesto alla società perché sapevo che era tenace, un vero uomo spogliatoio e in campo un fattore determinante”.“Non immaginavo saremmo diventati così amici – prosegue Stefano – E se in campo sapeva essere “grande”, come persona valeva infinitamente di più. Ha seguito lo stesso percorso professionale che ho fatto io e, diventato massofisioterapista, ha saputo farsi apprezzare da tutti anche nel lavoro. Era una proprio una bella persona, onesto, aveva la capacità di dire sempre la verità: non ce ne sono tanti come lui.
Con Niccolò se ne va un pezzo di me, ma in me ci sarà sempre un pezzo di lui”.
Il ricordo dell’Istituto Barbara Melzi di Legnano del prof. Niccolò Sartoni
Niccolò nutriva nei confronti dei suoi studenti la stessa attenzione che sempre aveva rivolto allo sport. Insegnava all’Istituto Barbara Melzi di Legnano scienze motorie e sportive, Sartoni e aveva costruito con i ragazzi un legame solido. Su facebook, la pagina dell’istituto gli dedica un post molto emozionante, sentito:
“Quando arriva l’ordine di trasferimento, il guerriero guarda tutti gli amici che si è fatto durante il cammino. Ad alcuni ha insegnato a udire le campane di un tempio sommerso, ad altri ha raccontato storie intorno al fuoco.
Il suo cuore si rattrista, ma egli sa che la sua spada è sacra, e che deve obbedire agli ordini di Colui al quale ha offerto la sua lotta.
Allora il guerriero della luce ringrazia i compagni di viaggio, trae un profondo respiro e va avanti, portando con sé i ricordi di un viaggio indimenticabile”.
(P. Coelho)
Ciao Niccolò.
I commenti di cordoglio dei genitori e dei ragazzi continuano a essere postati: un segnale di manifesta gratitudine nei confronti di un ragazzo di appena 28 anni che si è saputo conquistare la fiducia e l’affetto di quei giovani poco più piccoli, invogliandoli a vivere un’esistenza piena, sana. Scrive Katia: “R.i.p ..Samuele ti ricorderà nn come un prof ..ma come un amico…sarai sempre nei nostri cuori
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