Le immagini che arrivano da Budapest incutono rispetto, quello che impone la preghiera in cui si sono raccolte le persone che si sono trovate nel tardo pomeriggio di giovedì davanti alla piscina Alfred Hajos. Hanno espresso la loro preghiera e il loro cordoglio davanti alla foto che più rappresenta il sorriso di Tibor Benedek, scomparso ad appena 47 anni a causa di un cancro al pancreas.
Tibor Benedek è una autentica leggenda della pallanuoto ungherese e internazionale. Mancino, pallanuotista della Pro Recco in Italia e della Nazionale ungherese, ha segnato la storia di questo sport vincendo tre ori olimpici (Sydney 2000, Atene 2004 e Pechino 2008) con la rappresentativa magiara. Protagonista a Roma con lo scudetto nel 1999, con la Pro Recco ha conquistato sei titoli nazionali, quattro coppe Italia e altrettante coppe dei campioni diventandone pure capitano.
Deciso il ritiro, si è dedicato alla carriera da allenatore che ben presto lo aveva condotto a alla nazionale ungherese con cui aveva vinto il titolo mondiale conquistato nel 2013, a Barcellona.
Morte Tibor Benedek: il ricordo della Pro Recco
“Tibor era un uomo straordinario anche fuori dall’acqua, un professionista umile e carismatico – ha scritto la Pro Recco nella nota dedicata sul proprio sito – che ha dimostrato nei fatti la partecipazione e il coinvolgimento alla causa recchelina. Le più sentite condoglianze da parte di tutta la società a familiari e amici. Addio grande Tibor, hai scritto un pezzo della nostra storia: non ti dimenticheremo mai!”.
La sua scomparsa lascia “un vuoto incolmabile e incomprensibile per la sua famiglia, i suoi compagni di squadra, l’intera società di pallanuoto e per tutti i suoi fan” sottolinea l’Associazione ungherese di pallanuoto.
Le parole per Tibor Bendek di Francesco Postiglione
Francesco Postiglione, vicepresidente Fin, ha ricordato il collega incontrato in vasca due anni fa a Il Mattino. Alla Duna Arena Benedek era tra i presenti nel match tra Millennium Master, formazione composta dai fuoriclasse tre volte campioni olimpici dell’Ungheria (2000-2008), e All Star Team. “Tante battaglie all’ultimo sangue, talvolta anche colpi e mani al collo. All’insegna della correttezza, dei saluti e degli abbracci il fine partita. Un piacere davvero rivedersi – ha detto Postiglione – anche negli ultimi anni, ricordando i trascorsi agonistici”. “Due anni fa l’ultima sfida a Budapest: fu l’ennesima gioia di ritrovarsi e lottare in acqua. Poi il terzo tempo con una bella birra e tanti sorrisi”, le sue parole.
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