Giacomo Agostini era stato l’ultimo centauro italiano a vincere su una moto italiana, la Mv Augusta. Esattamente cinquanta anni dopo, è stato emulato da Pecco Bagnaia, su Ducati. L’indimenticato Ago, campione del mondo nel 1972, commenta così le prestazioni e le scelte del neo iridato: “La sua vittoria è stata una bellissima cosa, perché era in sella ad una moto italiana. Io ero orgoglioso e felice di portare in giro per il mondo il nome del pilota italiano e della moto, ovvero della tecnologia italiana. E sono felice che quest’anno Bagnaia abbia messo il numero 1, perché lui è il numero 1 e dunque è giusto che lo metta”.
Agostini, nelle scorse settimane, è stato protagonista di un servizio fotografico proprio insieme a Francesco Bagnaia. Un passaggio di consegne ideale tra i due campioni del mondo tutti italiani della MotoGp. Ago è stato poi alla cerimonia dei Caschi d’Oro di Motorsprint e qui ha parlato anche dei suoi numerosi trofei vinti: “Volevo fare un museo con i miei trofei a Bergamo, poi ho deciso di fare una sala trofei a casa perché se avessi fatto un museo non sarebbe stato più mio“, ha esordito il 15 volte iridato sul palco, ripercorrendo brevemente la propria carriera e proseguendo: “Li ho tenuti tutti a casa, così quando sono triste vado lì e li guardo. Vedere le mie moto, le mie tute, i miei caschi e le mie medaglie per me è una gioia”.