Il CEO ad interim del massimo campionato dell’Arabia Saudita ha spiegato come ll calcio in Arabia Saudita sia una grande passione. «Lo seguiamo da 50-60 anni. Viviamo un grande desiderio di trasformazione, che si sublimerà nell’organizzazione del Mondiale 2034. Negli ultimi tempi abbiamo iniziato a sviluppare i club, a cercare i giocatori».
La crescita del calcio, però, è solo uno step nella trasformazione dell’intero stato arabo. «Il nostro paese è molto ampio – ha riconosciuto Al Lazeez -che sta cercando di trasformarsi dal punto di vista economico e sociale. Ci sono 13 punti nel nostro programma, che mira a migliorare la qualità della vita. L’Arabia Saudita vuole diventare un attore principale sulla scena dello sport mondiale, e non solo nel calcio. Vogliamo dare alle nuove generazioni qualcosa con cui divertirsi e di cui essere fieri. Credo che l’80% dei sauditi abbia giocato a calcio o visto una partita. Moltissimi Under 30 soprattutto. Questa fidelizzazione è iniziata nel 2016».
Lo sbarco di tanti calciatori in Arabia è uno dei tanti step previsti per il futuro: «Cercare di portare i top player in Arabia Saudita fa parte di un partner integrato della nostra lega – ha spiegato il Chairman della Saudi Pro League – Questo è un lavoro fatto in cooperazione con altre leghe. L’acquisizione di Cristiano Ronaldo è parte di questo programma. Per noi in generale, l’obiettivo è quello di poter ospitare grandi eventi internazionali come il Mondiale. Continueremo a lavorare fino a quando non verremo riconosciuti come uno degli hub principali per quanto riguarda lo sport».
Sul mercato di gennaio, però, arriva una “rassicurazione” per i club europei: «Non ci aspettiamo grandi movimenti nel mercato di gennaio, sicuramente qualche team chiederà qualche calciatore per rinforzarsi, ma in generale gennaio non è la sessione principale per il mercato».
Saad Al Lazeez ha poi raccontato un curioso aneddoto: «Appena arrivato in Italia ho preso un taxi. Il tassista mi ha raccontato che conosce la nostra Lega, i calciatori che ci giocano, perché può vedere le partite su La7. È motivo d’orgoglio per noi, per il nostro movimento».