Si chiama Alessandro Iuliano, ha 23enne ed è arbitro della sezione di Mestre con il pallino di TikTok dove è conosciuto anche con il nome di arbitrino. Non a caso, dopo la sospensione di 23 mesi, sui social è un trionfo dell’hashtag #freearbitrino per contestare la scelta di sanzionarlo dopo aver pubblicato video attraverso i quali illustra le regole del calcio e interpreta alcuni momenti salienti del gioco.
Contenuti digitali ad alta frequenza, soprattutto su questa piattaforma, che però sono stati ritenuti in contrasto con il regolamento e che hanno indotto l’AIA ad adottare un provvedimento ritenuto severissimo sui social che ne hanno decretato anche il successo di questi video.
- Arbitro sospeso: che cosa dice il regolamento
- Iuliano "Arbitrino" sospeso per 23 mesi
- Molti arbitri grazie ai video sui social
- Chi è Alessandro Iuliano
Arbitro sospeso: che cosa dice il regolamento
Partiamo dalla norma, ovvero dal regolamento applicato dall’AIA – che sul punto non ha rilasciato dichiarazioni, fino a questo momento – nei confronti di Iuliano: gli arbitri, in ragione della peculiarità del loro ruolo, sono tenuti a osservare una sequenza lunghissima di doveri, obblighi e divieti; e proprio tra i divieti – articolo 42, quarto comma, lettere d) ed e) ci sono quelli di
“Fare dichiarazioni pubbliche in qualsiasi forma che attengano le gare dirette e gli incarichi espletati da ogni associato” e di “Rilasciare dichiarazioni pubbliche in qualsiasi forma attinenti ogni aspetto tecnico ed associativo dell’AIA, anche a mezzo siti internet o la partecipazione a gruppi di discussione, posta elettronica, forum, blog, social network o simili”.
Iuliano “Arbitrino” sospeso per 23 mesi
Quindi formalmente Arbitrino avrebbe violato quel regolamento che ha spiegato nei suoi risvolti e con tanto di interpretazioni con dovizia di particolari sui social media, nonostante poi 2022 fosse stato già inibito. Ora un’ulteriore inibizione di un anno e mezzo, per un totale di 23 mesi. La posizione di Iuliano, che ha accettato la decisione dell’associazione, è però molto netta:
“È un dato di fatto che manchino arbitri: ricordo benissimo che nel recente passato è stato sospeso un turno di campionato dei dilettanti in una regione dell’Italia centrale semplicemente perché non c’erano arbitri disponibili per completare le terne. Oppure, che alcuni direttori di gara arbitrano sia il sabato che la domenica, e non dovrebbe essere così. E so perfettamente, lo so perché si tratta di persone che si tenevano in contatto con me tramite i social, che molti hanno chiesto di frequentare i corsi per diventare arbitri dopo aver seguito i miei video. E allora, perché non utilizzare questo strumento?”, ha spiegato alla Gazzetta.
Molti arbitri grazie ai video sui social
Secondo quanto spiegato, alcuni di questi utenti si sarebbero avvicinati al percorso offerto dalle locali sezioni dell’AIA anche grazie alla sua attività di divulgazione:
“Molti ragazzi mi scrivono che sono diventati arbitri grazie a me e se li raggruppassi, sono convinto che sarebbero circa duecento nell’ultimo anno sparsi per l’Italia. Non so se si tratti di una coincidenza o meno, ma proprio a Mestre nei mesi scorsi circolava l’informazione del boom di nuovi iscritti, 61, e penso che non sia solo una fatalità, tenuto conto che in quest’ultimo periodo il ruolo dell’arbitro è cambiato, ma non in senso positivo come visione pubblica, e credo di essere stato uno dei motori di questa nuova tendenza: si tratta di persone che con me avevano contatti diretti e che mi scrivevano, anche se non li conoscevo di persona”.
Nel suo futuro, comunque, c’è la carriera arbitrale che sogna possa portarlo in Serie A, secondo questo studente di Filosofia, ha deciso di proseguire anche in considerazione di questa sua personalissima battaglia divulgativa.
Chi è Alessandro Iuliano
Alessandro Iuliano, arbitro 23enne della Sezione di Mestre, noto anche come “Arbitrino” studia Filosofia e nel tempo libero si dedica alla sua passione, arbitrare. La sua carriera è stata dunque messa in pausa dall’AIA che ha deciso di sospenderlo per le ragioni spiegate, per ben 23 mesi.
Iuliano ha diretto dalla categoria Esordienti, Giovanissimi, Juniores e Terza Categoria fino alla Prima Categoria, prima di fermarsi a causa della pandemia che gli ha negato l’accesso al campionato Promozione.