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Allegri perde Milik e punta tutto su Di Maria: "Non sono mai uscito al primo turno"

Szczesny rivela di essersi sentito inutile nel mese passato lontano dalla Juventus ma è pronto per la rimonta

04-10-2022 15:30

Serve una conferma. E serve in quella Champions che non può finire già nella fase a gironi per la Juve. Allegri vuol sapere se il 3-0 di domenica sera al Bologna è stato un fuoco di paglia o l’inizio di una rimonta e una prima risposta arriverà dalla gara di domani sera allo Stadium contro il Maccabi Haifa.

Il tecnico della Juve sa che per sperare ancora negli ottavi, dopo le due sconfitte iniziali con Psg e Benfica, bisogna battere gli israeliani all’andata e al ritorno e giocarsi tutto poi nel retour-match in Portogallo ma ragiona una gara per volta. Non lo accompagna la fortuna, perché a ogni giocatore recuperato ecco che se ne fa male un altro.

Allegri lascia in panchina Milik

Torna Di Maria, squalificato in campionato ma è a rischio forfait Milik che si è allenato solo in palestra come conferma il tecnico in conferenza:

Milik è in dubbio, ha un leggerissimo affaticamento e lo terrò a riposo, viene in panchina sperando che non ci sia bisogno di metterlo in campo, visto anche che domenica non ci sarà Di Maria”

Allegri nasconde la formazione

Nessun aiuto sulla formazione:

“Devo ancora decidere la formazione tra chi resta fuori dei difensori, a centrocampo devo valutare. Non è importante se difesa a tre o quattro, è importante migliorare e continuare ancora dopo la prestazione col Bologna. Abbiamo zero punti dopo due gare, vuol dire dover vincere. Ma non dobbiamo avere fretta o ansia, non dobbiamo strafare come col Bologna. Quando rincorri non è che risolvi i problemi in una partita, non risolvi le rincorse. Per raggiungere la qualificazione in Champions bisogna partire da una vittoria. Le mie squadre non sono mai partite così male ma nel primo anno abbiamo rischiato in casa contro l’Olympiakos. Fin quando la matematica non ci condanna, dovremo mettere un mattoncino”.

Allegri punta su Di Maria

L’asso nella manica del tecnico bianconero si chiama Di Maria, che in campionato ha scontato la prima delle due giornate di squalifica: “Angel sta molto meglio anche fisicamente, ha avuto possibilità di allenarsi di più. Post Sassuolo ha saltato un po’ di allenamenti, ha giocato un tempo a Firenze ma non era in condizione e l’ha persa. Ora sta bene, la gamba sta meglio, domani farà un’ottima partita”.

Il tecnico bianconero non crede ai vantaggi del digiuno del Maccabi per lo Yom Kippur:

“No, assolutamente no. Il Maccabi ha una rosa di valore, in casa col Paris fino al 70′ stavano 1-1, sono ben organizzati, corrono, pressano a tutto campo, non sarà semplice come ci si aspetta. Serve rispetto per il Maccabi”.

Sui recuperi dei lungodegente non c’è particolare ottimismo:

Chiesa torna dopo nove mesi, allenarsi sempre da solo è dura. Spero di averlo il prima possibile, lo valuteremo giorno dopo giorno. Gli organizzeremo un’amichevole che sarà il test definitivo per tornare a disposizione. Pogba ha corso ieri per la prima volta, speriamo di recuperarlo il prima possibile

Ultimo pensiero per l’addio al calcio di Higuain:

Gli volevo dare un saluto: vederlo giocare era un piacere, spiace quando smettono giocatori così. Gli faccio in bocca al lupo per la sua seconda vita. Lo ringrazio per quel che ha fatto per gli amanti dei gesti tecnici dei giocatori”

Szczesny non sente la rivalità con Perin

In sala stampa anche Szczesny che, dopo aver parlato della rivalità con Perin (“Sento l’amicizia. E’ un amico, non mi sorprendono le sue prestazioni, è sempre pronto a darci una mano da grande portiere”), dice.

“Credo che questo gruppo abbia tutte le qualità e l’esperienza per affrontare questa sfida con grande entusiasmo. Siamo pronti, nonostante l’inizio difficile, a fare una buonissima stagione. Un allenamento mentale? Ognuno deve fare le sue scelte, se serve un aiuto dall’esterno o no. Ora è il mister il nostro psicologo, ci carica tanto. Nelle situazioni difficili c’è da essere entusiasti. Ho passato questo mese non benissimo. Mi sentivo inutile da fuori, ho visto la squadra in difficoltà e non potevo aiutarla. Non è stato semplice ma sono tornato con grande entusiasmo”.

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