Un mese fa, il 3 marzo, aveva scelto i suoi canali social per raccontare il dramma che stava vivendo in famiglia. Massimo Ambrosini aveva voluto rendere pubblico il calvario del figlio – e ovviamente di tutta la famiglia – affetto da una rarissima forma di diabete, il diabete di tipo 1, che è una malattia autoimmune, cronica e degenerativa e che anche se non si vede può avere delle conseguenze gravissime. Ora l’ex centrocampista del Milan ha voluto metterci anche la faccia per sensibilizzare tutti sul problema.
- Ambrosini racconta il suo dramma a Verissimo
- La moglie di Ambrosini rivela quando è iniziato il calvario
Ambrosini racconta il suo dramma a Verissimo
Massimo Ambrosini e la moglie Paola, infatti, sono stati ospiti a Verissimo per parlare della malattia del figlio Alessandro, scoperta solo 7 mesi fa. Alessandro è il terzo figlio della coppia, dopo Federico e Angelica, e a soli due anni gli è stata riscontrata questa sindrome dalla quale, almeno ad oggi, non si guarisce.
La moglie di Ambrosini rivela quando è iniziato il calvario
Paola Ambrosini ha spiegato alla Toffanin: “I sintomi sono difficili da riconoscere, Alessandro ha iniziato a fare tanta pipì e a bere tanto. Un giorno Massimo mi ha fatto notare che Alessandro era dimagrito…Quando però mi ha detto la stessa cosa Tato, che sta a casa con noi, ho preso delle strisce di urine che avevo e senza dire niente a nessuno ho controllato e ho notato dei valori sballatissimi che ho subito inviato alla pediatra. Lei mi ha detto di andare in farmacia a prendere il pungidito: mio figlio aveva 567 di glicemia e per questo siamo corsi in ospedale. Da lì è iniziato tutto”.
Da questa malattia non si guarisce ma ci si può convivere: il piccolo Alessandro ha solo una problematica gestazionale poiché una cattiva gestione delle glicemie usura molto più velocemente il nostro corpo. Può mangiare tutto, gestendo con l’insulina quello che mangia quindi fa una vita normale ma limitata nella libertà perché ha macchina sul braccio, il marsupietto sulla pancia.
Ambrosini ha sottolineato il grande aiuto della tecnologia che “permette di tenere a distanza sotto controllo la glicemia e così possiamo aiutare chi sta con nostro figlio, se sta con i nonni o altri. Ho voluto espormi per ricordare l’importanza della ricerca e per aiutare anche tutte le persone che vivono situazioni simili perché quando entri in ospedale ti senti solo”.