Andy Murray ha annunciato il suo ritiro dal tennis durante una conferenza stampa sofferta prima degli Australian Open. L’ex numero uno del mondo ha da troppo tempo un forte dolore all’anca che non gli permette di continuare: il suo obiettivo è di resistere fino a luglio per arrivare a Wimbledon, ma il rischio è che il torneo di Melbourne sia l’ultimo della sua carriera.
“Questo dolore non mi mi permette di giocare e allenarmi. Vorrei smettere a Wimbledon, ma non sono sicuro di essere in grado di farlo. C’è la possibilità che gli Australian Open siano il mio ultimo torneo”.
“Smetto perché voglio tornare a fare le cose comuni, come mettere una scarpa o un calzino, senza avere dolore – ha spiegato in lacrime il tennista britannico -. Ho l’anca davvero molto danneggiata, il chirurgo che mi ha operato lo scorso anno me lo ha confermato. L’intervento dello scorso anno non è servito a ridurre il dolore. Continuare solo in doppio? No, non rischio la mia salute”.
Il 31 di Dunblane è tormentato da circa venti mesi, l’operazione di un anno fa non è bastata a risolvere il problema. Murray, primo britannico a raggiungere la vetta della classifica Atp, ha vinto in carriera 45 titoli nel circuito, tra cui cui tre Slam (due Wimbledon e gli Us Open 2012) e soprattutto due ori olimpici a Londra 2012 e Rio de Janeiro 2016.
“Ho sopportato il dolore da venti mesi a questa parte. Le ho provate tutte per cercare di far stare meglio la mia anca. Ha aiutato ma non abbastanza: sono in condizioni migliori rispetto a sei mesi fa ma avverto ancora molto dolore. Ed è dura”.
Contro Agut nel primo turno degli Open d’Australia giocherà: “Ho intenzione di giocare, posso ancora competere a certi livelli anche se non quanto sarei felice di fare. Ma il dolore è davvero tanto ed io non voglio continuare a giocare in questa maniera. Durante l’off-season a dicembre ho parlato con il mio team e ho detto che non potevo continuare ad andare avanti così, che avevo bisogno di mettere un punto perché non potevo continuare senza avere alcuna idea su quando il dolore sarebbe cessato”.
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