Quale che sia il reale obiettivo che si è posta da qui a fine stagione, il risultato positivo di Anna Kalinskaya arricchisce l’infilata di vittorie al Ningbo Open che la tennista russa, numero 12 del ranking WTA da lunedì 14 ottobre e fidanzata di Jannik Sinner, sta disputando.
Mai davvero sopraffatta, né minacciata dall’avversaria cinese Yue Yuan ha archiviato la pratica in due set con un duplice 6-3 più che eloquente in termini di regolarità. Prova provata che oltre al ruolo che si è palesato, nei mesi di sovraesposizione meditica, c’è un progetto fermo e ambizioso. Al netto delle pressioni, al netto delle dichiarazioni sgradevoli, più o meno indirette, dell’ex fidanzato Nick Kyrgios.
- Anna Kalinskaya ai quarti del Ningbo Open
- Sinner e l'ostilità insopportabile dell'ex di Kalinskaya
- Sinner e Anna Kalinskaya, mesi complicati
- Il fastidio provocato da Kyrgios
Anna Kalinskaya ai quarti del Ningbo Open
In un ottavo di finale alquanto conciso, Anna ha liquidato una rivale temibile ma non certo superiore alla russa: posizione in classifica numero 46, un solo torneo vinto in carriera non hanno costituito a priori un ostacolo concreto alla marcia di Kalinskaya verso i quarti che si trova ad affrontare, al prossimo step.
Una sfida parallela a quella vissuta e affrontata da Jannik Sinner, suo compagno in forma pubblica dalla primavera scorsa quando si è palesata la loro relazione (tra alti e bassi) ed è incominciata per entrambi una fase inedita, per la loro storia personale e sportiva.
Entrambi pro, ma con un passato differente anche per via delle scelte di gestione della loro immagine estremamente distante, Anna si era scoperta interessante prima di Sinner, al centro delle cronache anche per via di quell’ex fidanzato turbolento, non certo pacato e misurato da quel che era trapelato già all’epoca del loro rapporto.
Sinner e Anna Kalinskaya e il bacio agli Us Open
Sinner e l’ostilità insopportabile dell’ex di Kalinskaya
Nick Kyrgios era così e anche quei commenti sgradevoli, addirittura infamanti nei riguardi di Jannik e non solo, ne mostrano un lato non certo apprezzabile sul versante delle relazioni interpersonali. I social sono una componente, non l’unica di certo, ma costituiscono una materia evidente, tangibile di come si voglia comunicare. Con quale linguaggio, con quale metodo.
Così anche Anna subiva gli effetti indiretti (e perversi) di queste intemperanze. E forse anche per questa divergenza di stile, ha preso una strada diversa.
Ora che Craig Tiley, presidente dell’Australian Open, ha dichiarato che si aspetta di rivedere in azione l’ex finalista australiano di Wimbledon al Melbourne Park per il Grande Slam di apertura della stagione a gennaio sta crescendo l’attesa e una certa serie di aspettative sul tennista, rivale dichiarato ormai dell’attuale numero 1 della classifica mondiale.
Le sue dichiarazioni pesano, a ridosso di quel che ha provocato con le sue illazioni in merito al caso Clostebol e al ruolo che Sinner avrebbe avuto nella delicata vicenda che riguarda e che ha visto l’intervo sia di Wada, sia dell’ITIA.
Sinner e Anna Kalinskaya, mesi complicati
Mesi complicati, non c’è che dire. La crisi di Jannik, il caso Clostebol che è stato raccontato con settimane di ritardo, le Olimpiadi saltate a causa di una tonsillite e successiva a quella discussa vacanza in Sardegna. Rumore di fondo che si riteneva unico elemento di disturbo nei riguardi del numero 1 senza considerare l’influsso della vicenda che ha travolta Sinner e il suo staff, ha portato all’attuale ricorso della Wada e al recentissimo comunicato del’ITIA.
Insomma, mesi per nulla semplici a cui si sono aggiunte illazioni, commenti di certo spropositati ed eccessivi anche da parte di Kyrgios, reso di usare i social in modo scomposto.
Gigante australiano del tennis mondiale è stato legato alla campionessa russa per quasi due anni, vissuti tra pubblico e privato con la sistematica consapevolezza di non essere una coppia esattamente priva di appeal mediatico.
Il fastidio provocato da Kyrgios
Poco fa l’annuncio, con tanto di colpo di scena, del suo ritorno in campo dopo mesi di inattività e una carriera da commentatore avviata. Arnaud Clément, ex giocatore e anch’egli commentatore esperto, ha espresso dubbi significativi riguardo alle possibilità di Kyrgios di competere contro giovani fenomeni come Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, che stanno dominando la scena del tennis mondiale.
La sua estenuante ricerca del dissing non sostiene il partito dei suoi estimatori. E quel modo altrettanto fastidioso di alludere alle sue ex o di accennare a Sinner con frasi impertinenti (a essere cauti) o di postare su colleghi non può che essere causa di un certo fastidio. E di una indubbia sopportazione a cui rispondere, principalmente se non in forma esclusiva, con quell’insofferenza che prelude a sola indifferenza.