Ekaterina Antropova non è la cura in senso lato perché l’Italvolley sta benissimo ma in senso stretto sì: l’opposto ha detto 33 anche perché Egonu non stava bene. Pressione bassa, Velasco l’ha tenuta fuori. Olanda messa a soqquadro in tre set, dopo l’avvio incerto non c’è più stata partita.
Brave le ragazze di Velasco a tirarsi fuori dagli impicci di un primo parziale strappato per i capelli. Sprecato un set point, ne hanno annullato uno. S’è ripetuta la giostra, infine l’abbiamo chiuso. 29-27.
- Kate con la K e le altre
- Egonu dalla panchina, Moki immensa
- Italia ai quarti di finale: parla Velasco
- La foto di gruppo con le mani alle orecchie
Kate con la K e le altre
Da lì in avanti, Kate con la K sale altissima e lo fa a cadenza costante. Un martello, indomita e decisiva. È il jolly che cala il Ct: la cerchi in panca, la trovi subito in sestetto.
Quando Orro capisce in che stato è, Alessia si mette a totale disposizione. Anna continua a essere capitana pragmatica: Danesi è pulita senza strafare. Myriam anche stavolta s’è fatta il suo mazzo: Sylla non tradisce quasi mai. E anche questa è una bella certezza del nostro volley femminile. Bosetti, Cate con la C: sta carburando lenta, ci sono errori e c’è da togliersi di dosso timidezza.
Sara è serena, si vede: trasmette la stessa sicurezza che riceve. Fahr si concede più di un selfie con i tifosi.
Egonu dalla panchina, Moki immensa
Paoletta ha rifiatato e, dalla panchina, è stata io narrante dello stato di grazia delle compagne: Egonu che fa il pugno, che applaude, che sorride, che incita. Moki è immensa sempre: a un certo punto smetti di farti domande, c’è stato un pre e ci sarà un post in quel ruolo lì. Ma De Gennaro è il libero spartiacque.
Gaia, sai che c’è? Zitta zitta Giovannini s’è prenotata il posto da titolare per il 4 agosto, contro le turche.
Italia ai quarti di finale: parla Velasco
Ci prendiamo i quarti di finale dopo due gare: vinte entrambe, la seconda – non scontato – con maggiore scioltezza e velocità della prima. Vendichiamo la finalina dell’Europeo di un anno fa, altra epoca.
A fine gara Velasco spiega un po’ di cose: la prima è che prima di pensare ai quarti c’è la Turchia. Vale il primato del girone. La seconda è che fasciarsi la testa e sperare in questo o in quell’avversario non serve a niente: “Partite facili non esistono”.
La terza è che la staffetta tra Antropova ed Egonu non è figlia di una scelta tecnica ma scelta obbligata per la bassa pressione di Paoletta: “Ho preferito tenerla a riposo”. La quarta è che la certezza di avere ricambi di tale affidabilità restituisce sicurezza a tutto il gruppo: “Kate ha fatto una grande prestazione, Gaia è stata davvero brava”.
La foto di gruppo con le mani alle orecchie
Chiosa finale: quella foto di gruppo dopo il 3-0 all’Olanda. Stavolta le azzurre sono quasi tutte in piedi, solo Egonu e De Gennaro sedute. Paoletta abbraccia Moki mentre le altre si toccano le orecchie con le dita in un gesto di complicità evidente.
Il messaggio, o il destinatario, lo conoscono soltanto loro. A noi resta il dovere di cronaca.