Virgilio Sport

AO, Djokovic si ritira dopo un set e ora gufa Sinner: "Tiferò Zverev in finale, merita di vincere uno Slam"

Il serbo non bluffava, come pensavano Alcaraz, McEnroe e la stampa australiana: un infortunio alla coscia sinistra gli fa alzare bandiera bianca dopo il tie-break perso.

Pubblicato:

Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Il gesto che pone fine alla prima semifinale degli Australian Open dopo appena un’ora e 21 minuti sembra la scena di un film. Una pellicola epica di Hollywood, magari. Novak Djokovic spedisce a rete una volée da non sbagliare, consegna il primo, tiratissimo set al suo avversario e corre direttamente ad abbracciarlo, facendogli i complimenti e dichiarando al giudice di sedia l’intenzione di ritirarsi. Finisce così, nel modo più imprevedibile possibile, la cavalcata a Melbourne di re Nole. Stavolta non stava bluffando, i problemi fisici lo hanno davvero costretto ad alzare bandiera bianca.

Djokovic non bluffava: smentiti Alcaraz, McEnroe e gli australiani

Smentiti, insomma, tutti coloro che credevano stesse – ancora una volta – recitando un copione. Da Carlos Alcaraz, che durante i quarti aveva iniziato a zoppicare per finta, a John McEnroe che in telecronaca aveva “garantito” sulla sceneggiata del serbo, alla stessa stampa australiana che per due giorni aveva malignato sull’asso serbo. Bloccato, effettivamente, da un problema muscolare alla coscia sinistra. Nole ha retto finché ha potuto, stringendo i denti, replicando colpo su colpo a uno Zverev ordinatissimo, pulito, concentrato come non mai. Poi però ha capito che la battaglia sarebbe andata troppo per le lunghe. Che stavolta non avrebbe potuto attuare il solito “miracolo”.

L’abbraccio con Zverev e i fischi impietosi della Rod Laver Arena

Un’ora e 21 di battaglia purissima e leale, dunque. Coi due campioni a sparacchiare al servizio e a tenere i propri turni di battuta con chirurgica efficienza. Poi il tie-break, equilibratissimo a sua volta, risoltosi sul 6-5 e con Djokovic al servizio, messo in difficoltà da una risposta chirurgica del tedesco. La volée a rete, l’errore e la scena da kolossal già raccontata, tra i fischi del pubblico della Rod Laver Arena che avrebbe voluto gustarsi un altro tipo di spettacolo. Niente da fare. Avesse vinto il primo, Novak avrebbe potuto sperare di chiudere i conti in tre set, magari soffrendo un altro paio di orette. Ma quattro, magari cinque, proprio non li avrebbe retti.

Le parole di Djokovic: “Troppo dolore, adesso tifo per Zverev”

Quindi le parole in sala stampa. “Non ho colpito una palla dal match contro Alcaraz, ho cercato di curarmi con farmaci e fisio: non c’è stato niente da fare”, l’ammissione del serbo. “Dopo i quarti ho fatto risonanza magnetica: ho rimediato uno strappo. I primi colpi che ho tirato sono stati nel riscaldamento contro Sascha. Stavo bene, man mano che giocavo – però – il dolore è peggiorato. Avessi vinto il primo set, forse set avrei potuto provarci. Non sono certo che ce l’avrei fatta“. Il futuro è ricco di incognite, ma per il torneo Djokovic ha una certezza: “Murray? Con lui mi trovo bene. Vedremo se giocherò a Doha, devo curarmi. In finale tiferò Zverev, merita il primo Slam. Spero che ce la faccia stavolta”. Sinner, insomma, è avvisato.

Tags:

Leggi anche:

Limitless Solutions

ULTIME GALLERY

ULTIME NOTIZIE

SPORTS IN TV
E IN STREAMING

GUIDA TV:
Eventi sportivi in diretta tv oggi
SERIE A:
Torino - Cagliari
SERIE B:
Spezia - Sassuolo

SPORT TREND

Caricamento contenuti...