Due ore e mezza abbondanti, con due set su tre dominati, almeno nel punteggio. Missione compiuta, insomma, per Jannik Sinner. Ma non è stato tutto facile per il rosso di San Candido contro Ben Shelton. Il giovane ed esuberante americano è stato domato con un secco 3-0 (7-6 6-2 6-2 i parziali), eppure quei massaggi alle cosce, quell’andatura zoppicante e le stesse smorfie di Jannik nel corso del match hanno fatto scattare qualche campanello d’allarme in vista della finale. Che sarà alle 9.30 di domenica contro Sascha Zverev. Di fronte il numero 1 e il numero 2 della classifica ATP, il meglio del tennis mondiale al momento.
- Australian Open, Sinner in finale: Shelton ko in tre set
- Cazziatone di Jannik al team, il fan disturbatore e il piccione
- Infortunio Sinner? Jannik fa chiarezza su crampi e massaggi
- Il retroscena di Courier e il succo di cetriolo miracoloso
Australian Open, Sinner in finale: Shelton ko in tre set
Il match con Shelton, di fatto, si è deciso nel primo set. Ben è partito a razzo, strappando subito il servizio a Jannik. Che però ha piazzato il controbreak, è andato avanti, si è lasciato scippare ancora il servizio, ma se l’è ripreso subito dopo. Lo statunitense ha sprecato due palle set sul servizio a favore, Sinner ha fatto il break alla seconda opportunità sotto 6-5. E poi ha dominato il tie-break, dove Shelton s’è letteralmente dissolto (7-2). Una formalità – o quasi – il secondo set, mentre nel terzo l’altoatesino ha accelerato in modo dirompente, paradossalmente, quando i problemini fisici si sono fatti più evidenti. Quasi avesse fretta di chiudere subito, il più velocemente possibile.
Cazziatone di Jannik al team, il fan disturbatore e il piccione
Tra i momenti più significativi della gara l’imprevedibile “cazziatone” di Jannik al suo team dopo aver sparacchiato fuori una volèe avanti 15-30 nel dodicesimo gioco del primo set, quello della svolta. Sinner si è girato verso il suo angolo e ha detto qualche parolina inconsueta per un tipo mite come lui: si scuserà in modo dolcissimo a fine match. A farlo innervosire, anche un “disturbatore” che sistematicamente ha provato a deconcentrarlo prima delle battute: richiamato dal giudice di sedia. Altro momento iconico: un piccione incontinente ha fatto i suoi bisognini in piena partita, nel terzo set, proprio davanti a Shelton. Che ha chiesto e ottenuto un servizio di asciugatura supplementare.
Infortunio Sinner? Jannik fa chiarezza su crampi e massaggi
Come sta Sinner? Gliel’ha chiesto direttamente Jim Courier appena finita la partita: “C’era tensione, ho avvertito qualche piccolo crampo, però anche lui secondo me stava soffrendo”, ha risposto Jannik. “Queste partite si possono allungare, tre set in due ore e mezza non è roba da poco. Le parole verso il mio team? Tutti gli allenatori che ho avuto hanno fatto un gran lavoro. Questi coach mi hanno fatto diventare un giocatore diverso. Ognuno è bravo in alcune cose, in modo diverso, c’è anche una bella differenza di età. Darren anche quando giocava non vedeva l’ora di diventare allenatore“, ha detto Sinner ridendo e stemperando le tensioni emerse durante la partita.
Il retroscena di Courier e il succo di cetriolo miracoloso
A proposito del team, c’è un retroscena raccontato dallo stesso Courier a Eurosport: “Simone Vagnozzi mi ha chiesto di fare poche domande a Sinner. Lui però mi ha detto che non ci sarebbero stati problemi, infatti si è dilungato nell’intervista”. E ancora: “Sapete che ha fatto nel momento più difficile? Ha bevuto succo di cetriolo. Una roba quasi disgustosa, quasi solo sale. La teneva in bocca e poi sputava, ma gli ha fatto bene evidentemente”. Intanto Sinner gli ha detto qualcosina anche sulla finale contro Zverev: “Partita difficilissima, ho giocato tanti match equilibrati con lui. È un giocatore incredibile che vuole il suo primo Slam. Ci sarà grande tensione, ma sarà bello essere qui. Sarà una domenica speciale e non vedo l’ora di godermela”.