È ufficialmente iniziato il percorso di avvicinamento dell’Arabia Saudita al prossimo Campionato del Mondo, organizzato negli Stati Uniti, in Canada e in Messico. Nella prima giornata dedicata ai gironi di qualificazione, la nazionale allenata da Roberto Mancini non è riuscita ad andare oltre l’1-1 contro l’Indonesia, ma ha avuto la possibilità di testare tanti nuovi calciatori, tra cui il neo romanista Abdulhamid, recentemente approdato alla corte di Daniele De Rossi. Nell’altro girone, invece, Taremi è decisivo con il suo Iran.
- L'Arabia Saudita di Mancini pareggia e sbaglia un rigore nel finale
- Chi è Abdulhamid, il primo giocatore saudita della Serie A
- Taremi decisivo con l'Iran, l'Inter si gode il suo centravanti
L’Arabia Saudita di Mancini pareggia e sbaglia un rigore nel finale
Non è stata una serata molto fortunata per l’Arabia Saudita di Roberto Mancini, subito costretta a rincorrere contro l’Indonesia, per via del gol in apertura di Oratmangoen, bravo a finalizzare l’assist di Witan al 19′. Passano appena 14 minuti e l’ex commissario tecnico dell’Italia è chiamato ad attingere dalla panchina, complice l’infortunio di Al Harbi: dentro Saud Abdullah Abdulhamid, laterale classe ’99 di proprietà della Roma, diventato nei giorni scorsi il primo giocatore saudita della storia della Serie A.
La partita cambia, anche grazie all’ingresso del neo calciatore giallorosso, giunto al 33° gettone con i colori della sua selezione. All’alba dell’intervallo, gli sforzi dell’Arabia vengono premiati: nel recupero, Kanno serve Al Juwayr, che non sbaglia a tu per tu con Paes. È 1-1. Nella ripresa, Abdulhamid continua a galoppare sulla corsia destra e a mettere in seria difficoltà il reparto difensivo indonesiano, con particolare riferimento alle ripartenze della formazione di Mancini. L’ex Al-Hilal prende persino un palo, colpendo di testa da distanza ravvicinata, ma trovando soltanto il legno della porta della nazionale ospite. Al 79′, l’errore che sa di beffa: calcio di rigore per i padroni di casa, con Al Dawsari che si presenta sul dischetto e fallisce l’appuntamento con un gol che avrebbe significato vittoria e primi tre punti nelle qualificazioni ai Mondiali del 2026. Successo rimandato, finisce 1-1 al King Abdullah Sports City di Jeddah.
Chi è Abdulhamid, il primo giocatore saudita della Serie A
Rush finale di mercato piuttosto intenso per la Roma e per il ds Florent Ghisolfi, che ha puntellato la rosa di Daniele De Rossi proprio negli ultimi giorni della sessione estiva, prima di approfittare di occasioni a parametro zero come Hermoso ed Hummels. Sorprendente l’acquisto del 25enne Abdulhamid dall’Al-Hilal, squadra in cui militano giocatori del calibro di Koulibaly, Sergej Milinkovic-Savic, Ruben Neves e Neymar. Un innesto tanto esotico quanto funzionale, ma non banale: è lui l’ideale sostituto di Karsdorp, arrivato per una cifra vicina ai 2,5 milioni di euro.
Per Abdulhamid, primo calciatore saudita della nostra Serie A, cinque trofei vinti in carriera, con 57 partite e 4 gol segnati nell’ultima annata nella quale l’Al-Hilal ha vinto campionato, coppa nazionale e Supercoppa araba. Un curriculum di tutto rispetto in patria, per un profilo che ora andrà testato nella massima serie italiana.
Taremi decisivo con l’Iran, l’Inter si gode il suo centravanti
Non può più essere definito un semplice vice Thuram o un’alternativa a Lautaro Martinez. Mehdi Taremi è ormai una certezza dell’Inter di Simone Inzaghi e, soprattutto, un simbolo della nazionale iraniana. Ancora a segno con i colori del suo Paese, l’ex Porto ha trascinato anche ieri sera l’Iran ad una vittoria molto importante per aprire al meglio il cammino che condurrà ai Mondiali del 2026: gol al 34′ e 90 minuti giocati per l’attaccante nerazzurro, in campo al fianco dell’ex Roma Azmoun fino all’81’. Superato di misura il Kyrgyzstan, in un gruppo A che vede protagonisti anche Emirati Arabi Uniti, Uzbekistan, Corea del Nord, Qatar.