A scrivere il nome verrebbe da chiedersi se non c’è stato un errore all’anagrafe. In realtà, Gout Gout si chiama proprio così: il nome è volutamente ripetuto due volte, e non si capisce quale sia il nome e quale il cognome. Di sicuro però si sa che è uno che corre veloce, anche troppo per l’età che ha: 17 compiuti lo scorso 29 dicembre, lo sprinter australiano (ma di origini sud sudanesi) ha impressionato il mondo intero correndo i 200 metri in 20”04, nonché i 100 metri in 10”17. Numeri talmente eclatanti alla sua età che il paragone con il più grande sprinter mai visto sulla terra (tale Usain Bolt) è venuto quasi naturale.
- Adidas non bada a spese: 6 milioni per il "nuovo Bolt"
- Il record australiano sui 200 come biglietto da visita
Adidas non bada a spese: 6 milioni per il “nuovo Bolt”
Gout Gout è ancora giovanissimo, ma ha margini di crescita enormi. Un potenziale che mai s’era visto prima a quell’età: in molti sono convinti che, se non proprio a Los Angeles tra tre anni e mezzo, di sicuro a Brisbane 2032 sarà lui il grande favorito per le gare veloci in campo maschile.
E non sorprende che in coda a un’annata per lui decisamente altisonante sia arrivata l’offerta di una grande azienda di abbigliamento, pronto ad accaparrarselo per cifre non certo di poco conto: secondo i ben informati, Adidas avrebbe strappato un accordo contrattuale con il giovane sprinter sulla base di 6 milioni di dollari di compenso. Anche se nessuno è riuscito a specificare se si tratta di una cifra “spalmata” su 8 stagioni (quindi 750mila dollari all’anno fino al 2032) o se versati annualmente nelle casse della famiglia del ragazzo, che non essendo ancora maggiorenne non potrebbe neppure incassare il compenso.
A quei 6 milioni andranno aggiunti però anche gli incentivi sui risultati ottenuti, e dunque è assai probabile che possa essere destinata a espandersi ulteriormente. Qualunque sia la verità, è comunque una cifra enorme per un ragazzo di soli 17 anni, già pronto per diventare grande (in tutti i sensi).
Il record australiano sui 200 come biglietto da visita
Di Gout Gout si sente parlare ormai da mesi, e non soltanto per le questioni recenti legate alla sponsorizzazione Adidas. Il momento spartiacque della sua (sin qui) precocissima carriera è coinciso con le straordinarie performance durante gli Australian All Schools Championship della scorsa estate, quando ha corso i 100 metri in 10”04 (tempo non omologato per eccesso di vento) e poi soprattutto i 200 metri in 20”04, quest’ultimo crono col quale ha frantumato il record nazionale del leggendario Peter Norman, quello che arrivò secondo sul podio di Città del Messico 1968 in mezzo a Smith e Carlos (e che accettò di partecipare alla loro protesta, “pagando” quella scelta con tanti boicottaggi nel corso della sua carriera).
Bolt alla stesa età di Gout Gout correva un decimo sopra, e per questo in tanti hanno gridato al “nuovo Usain”. Che ha deciso di trasferirsi negli USA (si allenerà con Noah Lyles) per proseguire il suo percorso di crescita, che potrebbe consegnarlo già al grande pubblico nel corso dei mondiali di Tokyo del prossimo settembre. Anche se il primo step è scendere sui 200 sotto i 20 secondi, inseguendo i 19”49 di Erriyon Knighton.