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Atletica, Mattia Furlani vince l'oro agli Europei Under 20 e guarda ai Mondiali

Mattia Furlani conquista la medaglia d'oro agli Europei Under 20 di Gerusalemme: battuto il bulgaro Saraboyukov con 8,23 e ora testa ai Mondiali di Budapest per aggiungere altra esperienza

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

La nuova generazione dell’atletica italiana continua a far parlare di sé, con i mondiali di Budapest in programma a fine agosto che, in qualche modo, strizzano l’occhio alle velleità di regalarsi un exploit. E il salto in lungo è tornata ad essere disciplina particolarmente amica dei colori azzurri: se Larissa Iapichino non è più una sorpresa, pronta a giocarsi una medaglia contro le migliori rivali al mondo, Mattia Furlani in qualche modo ha deciso di volerne emulare le gesta.

E a Gerusalemme, dove questa settimana si tengono i campionati Europei Under 20, il lunghista ha conquistato la medaglia d’oro vincendo in una finale molto equilibrata il bulgaro Bozhidar Saraboyukov.

Furlani, oro agli Europei Under 20: la nuova speranza italiana

Mattia Furlani ha dimostrato ancora una volta che tutto il potenziale che ha a disposizione è di primissimo livello. Ma non solo, anche dal punto di vista tattico e mentale ha saputo mettere una gara praticamente perfetta a Gerusalemme. Aveva convinto già nelle qualifiche di ieri quando ha conquistato agevolmente la finale con un ottimo 8.07 saltato con estrema scioltezza. Oggi ha ingaggiato uno strepitoso duello con il bulgaro Bozhidar Saraboyukov ed ha trionfato piazzando una misura da 8.23 m e si è fermato ad una solo centimetro dal suo record personale (anche se vanta un 8.44 ventoso saltato a Savona ad inizio stagione). Arriva una medaglia d’oro che certifica che Mattia si potrà presto iscrive nel club dei migliori nel salto in lungo.

Furlani: la grande emozione dopo l’oro

Una medaglia d’oro che vale tanto quella conquistata da Mattia Furlani agli Europei Under 20, non solo per la vittoria finale ma anche per la misura di grande valore. Ed a fine gara il giovane azzurro dimostra tutta la sua soddisfazione per la gara di Gerusalemme.

E’ un’emozione incredibile. Vincere la medaglia d’oro a Gerusalemme era l’obiettivo di quest’anno e non posso che essere grato a chi mi sta vicino in questo percorso. La gara è stata un po’ sfortunata per il vento e per le battute non perfette, non ho mai trovato del tutto il feeling con la pedana. Potevo saltare di più ma contava il primo posto. Budapest? Con un risultato del genere si arriva in finale. Ora testa al prossimo obiettivo.

Mattia Furlani, figlio d’arte

Mattia è figlio d’arte, essendo nato dall’unione tra l’ex saltatore in alto Marcello (40 anni fa arrivò a saltare a 2.27) e Khaty Seck, quest’ultima discreta velocista senegalese della fine del secolo scorso. In famiglia l’atletica è vissuta alla stregua di una religione: la sorella Erika è una saltatrice in alto, il fratello minore Luca a sua volta un lunghista.

Va da sé che Mattia ha cominciato da bambino proprio con il salto in alto, dove non esclude un giorno di tornare a gareggiare con maggior frequenza.

La quarta prestazione di sempre

L’amore per il lungo però nel tempo ha preso il sopravvento, e con esso anche i risultati che non hanno tardato ad arrivare: già oggi che ha appena 18 anni e mezzo (è nato il 7 febbraio 2005) Furlani vanta la quarta prestazione di sempre nel lungo dell’atletica italiana, oltre che naturalmente il record Juniores (quindi Under 20).

Non ci fosse stato un po’ più vento del consentito (cioè 2,2 m/s, appena superiore ai 2,0 m/s consentiti dal regolamento), Mattia sarebbe andato ancora oltre, avendo saltato 8,44 a Savona. Ma i margini per ritoccare il proprio primato personale ci sono tutti, e magari già nella finale degli Europei in terra israeliana qualcosa potrebbe accadere.

A Budapest per fare esperienza

Per staccare il pass per Budapest mancherebbe ancora un centimetro (8.25 la misura minima per accedere alle qualificazioni), ma il lunghista laziale è messo bene nel ranking internazionale, dove attualmente occupa la 15esima posizione.

L’obiettivo è qualificarsi almeno per la finale, entrando quindi a contatto con i primi 12 al mondo. Di sicuro c’è che il futuro strizza l’occhio a un ragazzo che è cresciuto a pane e atletica, e che seppur giovanissimo sa già di avere sulle spalle la pressione del dover dimostrare sempre qualcosa di più grande.

Una pressione che Mattia ha detto però di caricare ben volentieri, deciso a costruire qualcosa di importante assieme alla “sorella maggiore” Iapichino, con la quale ha condiviso buona parte delle tappe della sua giovane carriera.

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