Da Roma a Cincinnati è un attimo. Un batter di ciglia, un fulmine che si abbatte sull’Ohio dove Flavio Cobolli continua a pensare in grande. Perché battendo Tommy Paul ha mandato un messaggio forte e chiaro alla concorrenza: chi vuol fare strada nel Masters 1000 che precede l’ultimo slam della stagione, in un modo o nell’altro i conti li deve fare anche con il romano. Che continua a stupire, anche se forse ormai non c’è molto altro per cui valga la pena essere sorpresi.
- Il piccolo capolavoro di Flavio
- Cobolli torna quello di Washington
- Le emozioni infinite del terzo set
- Sorpresa Popyrin a Montreal
Il piccolo capolavoro di Flavio
Quello con Paul è sembrato un esame di maturità in tutto e per tutto: Flavio ha dominato nel primo set, ha un po’ buttato via il secondo, poi nel terzo ha vissuto sull’orlo del precipizio a più riprese, vedendosi persino costretto ad annullare tre palle match. ha trovato però la forza per rialzarsi nei momenti più delicati e poi, con un game perfetto, ha sbriciolato le ultime certezze dell’americano, che nessuno avrebbe pronosticato fuori tanto presto da un torneo nel quale in molti lo davano come un potenziale top 4.
Per Cobolli, insomma, un altro esame superato a pieni voti: l’aggancio ad Arnaldi alla numero 30 del ranking è a portata di mano, perché in classifica ormai la forbice s’è fatta cortissima e vede il romano salire di settimana in settimana, a riprova della favolosa fioritura del tennis italiano al maschile.
Cobolli torna quello di Washington
L’eliminazione per mano di Rinderknech al secondo turno a Montreal è già acqua passata. A Cincy Cobolli torna quello di Washington, dove si era atteso soltanto in finale a Korda. Il primo set sotto questo punto di vista è da manuale del tennis: Paul è anestetizzato dai colpi del romano che affondo a proprio piacimento senza sbagliare una virgola.
Dura appena mezz’ora il parziale iniziale: tre break uno dietro l’altro consegnano a Flavio un comodo 6-2 che mette subito alla berlina l’americano (30 punti a 20 il confronto totale). La reazione di Tommy non si fa però attendere: trova subito il break in avvio di secondo set, più però si siede un attimo e Cobolli di nuovo lo riprende (4 pari). Stavolta però è Paul ad avere il coltello dalla parte del manico: altro break e partita nuovamente in parità , con 6-4 finale a sancire la ritrovata egemonia del padrone di casa.
Le emozioni infinite del terzo set
Ci si ritrova a giocare tutto al terzo, è ancora una volta è Paul a partire meglio. Trova il break nel quarto gioco e sembra tutto maledettamente andato per Cobolli, che pure nel quinto gioco rimette subito le cose a posto sfruttando la seconda di due palle break. Nel decimo gioco però il baratro è a un passo: Cobolli con tre errori non forzati si ritrova ad annullare ben tre palle match (clamoroso il secondo, con un rovescio sulla riga da stropicciarsi gli occhi).
Alla fine Flavio salva la pellaccia e nel gioco successivo approfitta di un vistoso calo mentale di Paul, che arriva a concedere ben tre palle break, tutte annullate. La quarta però è quella buona: Cobolli va sul 6-5 e nel suo game al servizio non concede neppure un punto all’americano, battuto e abbacchiato. Al secondo turno sarà sfida con uno tra Darderi e Tabilo, specialisti della terra (meno del cemento). Insomma, la scalata può procedere senza particolari assilli.
Sorpresa Popyrin a Montreal
Per restare in tema di Masters 1000, vale la pena annoverare il ritorno alla vittoria di un australiano dopo ben 21 anni di attesa: Alexei Popyrin ha infatti vinto il torneo di Montreal, superando in finale quel Rublev che aveva messo alla porta prima Sinner e poi Arnaldi.
Vittoria netta per 6-2 6-4 e balzo enorme nel ranking, dove Popyrin è passati dalla 63 alla 23.