Meno di un’ora, pioggia permettendo poi solo “The Hammer”. Matteo Berrettini ha un solo grande problema, noto da sempre, quello degli infortuni ma quando la cattiva sorte si toglie dai piedi, il tennista romano dimostra che quella classifica (che da lunedì dice numero 50 al mondo) gli va abbondantemente stretta come visto contro il francese Halys. A Gstaad, torneo sulla terra rossa ma in altura, Berrettini dimostra di avere il potenziale per stare tra i migliori al mondo. Dopo averne dato dimostrazione a Wimbledon, dove ha dato battaglia anche al numero 1 al mondo, la conferma arriva anche la vittoria nell’ATP 250 di Gstaad, nono titolo in carriera e secondo nel 2024 dopo quello di Marrakech.
- Berrettini: l’obiettivo per gli Australian Open
- Berrettini: la scalata in classifica e nella race
- Il rimpianto per Parigi 2024
Berrettini: l’obiettivo per gli Australian Open
Matteo Berrettini è felice, rilassato e consapevole dopo la vittoria in finale contro Quentin Halys: “Sembra ieri che ho vinto qui a Gstaad, ho trovato quell’energie di sei anni fa durante la settimana, sono davvero felice di aver trovato quelle sensazioni e qui è un posto davvero speciale per me. Non so se sia stata una questione di esperienza, se non sbaglio era la sua prima finale, e forse un po’ di emozione da parte sua c’è stata. Penso che in quei momenti, quando ti fermi e riparti a causa della pioggia non è semplice. Ci ho messo un po’ per trovare il ritmo giusto, poi quando nel primo set ho trovato il break mi ha dato la carica di energia giusta”.
Il tennista romano rivela anche gli obiettivi per il ressto della stagione e ancora più avanti: “Quest’anno ci sono stati tanti dubbi sulle mie condizioni fisiche, sulla possibilità di tornare a giocare ad alti livelli. Con il mio team abbiamo lavorato per metterli alle spalle. L’obiettivo adesso è quello di rientrare nella Top30 ed essere testa di serie all’Australia Open. Ma ora tutta la concentrazione va su gli US Open e la stagione sul cemento”. Nel corso della cerimonia arriva la dedica speciale: “Domani nasce il mio nipotino e quindi questa vittoria è dedicata al piccolo Brando”.
Berrettini-Halys: tutte le emozioni della finale
Berrettini: la scalata in classifica e nella race
Un 2024 con pochissimi tornei ma con due vittorie importanti a Marrakech e a Gstaad che dimostrano, se ce ne fosse bisogno, che il romano rimane uno dei migliori tennisti al mondo e non solo sull’amata erba. Nonostante le poche partite giocate, Berrettini riesce a scalare la classifica e grazie ai 250 punti conquistati in Svizzera arriva alla posizione numero 50 ma la scalata non è ancora completa e con un buon risultato a Kitzbuhel (dove sfida il russo Kotov al primo turno) potrebbe arrivare una classifica ancora migliore. A fotografare i risultati del romano ancora meglio ci pensa la “race” con Berrettini che sale in 40esima posizione sperando anche Cobolli e Arnaldi.
Il rimpianto per Parigi 2024
Il successo di Gstaad certifica ancora una volta il valore di Matteo Berrettini. Il romano è conosciuto per essere uno degli “erbivori” del circuito ATP ma i suoi risultato parlano di un tennista capace di destreggiarsi al meglio su tutte le superfici con la terra rossa che gli è sempre stata grande alleata. E forse proprio per questo motivo sui social cresce un po’ di rammarico per la mancata presenza del romano nella squadra italiana che tra qualche giorno sarà impegnata sulla terra rossa del Roland Garros per il torneo olimpico. Un “The Hammer” in queste condizioni avrebbe rappresentato una speranza in più di medaglia per i ragazzi di capitan Volandri.