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ATP Montecarlo, Sinner non cerca alibi: "Non tocca a me correggere gli arbitri", poi rivela le tappe Madrid e Roma

In conferenza stampa il giocatore italiano ammette di essere deluso, ma non al punto da avanzare alibi: "Non è compito mio correggere gli arbitri, ma tutti possono sbagliare": Poi la confessione: "A Madrid non andrò per vincere"

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

A volte è più difficile saper perdere, piuttosto che saper vincere. E Jannik Sinner anche in questo si dimostra un campione: la delusione per il ko. subito ad opera di Tsitsipas è grande, ma non al punto da “tentare” il rosso di San Candido e fargli affermare che il primo responsabile di tutto ciò sia stato il giudice di sedia (anzi, ancor prima il giudice di linea). Perché nella conferenza stampa post match è inevitabile partire da quella palla break che avrebbe consegnato il 4-1 all’italiano, con la seconda di servizio del greco almeno 30 centimetri oltre la riga ma non “chiamata” dalla squadra arbitrale.

Sinner difende i giudici: “Capita a tutti di sbagliare”

A precisa domanda, Sinner ha dimostrato di essere un fuoriclasse non soltanto in campo, ma anche davanti ai microfoni. Correggere l’arbitro non è il mio lavoro. Forse dalla sua posizione era abbastanza semplice vedere che la palla fosse oltre la riga, ma bisogna accettare quanto è stato deciso. Ognuno di noi fa degli errori, e stavolta è toccato a me subirne le conseguenze.

Ho perso una partita importante, ma non sempre le cose vanno come uno vorrebbe che andassero. Bisogna prenderla con il sorriso, anche se non è semplice. Perché domani, anziché qui a giocarmi una finale di un Masters 1000, sarò a casa, e non è la stessa cosa”. Una risposta che smonta qualsiasi archibugio: Jannik ha ben chiaro l’errore commesso tanto dal giudice di linea, quanto dal giudice di sedia, ma di avanzare alibi proprio non ne vuol sapere.

Il motivo dei crampi: “Forse è tutta colpa di quell’episodio”

A chi gli ha fatto notare che a partire dalla stagione 2025 i giudici di linea non saranno più presenti nei match sulla terra (tanto in teoria ci sono i segni che stabiliscono se una palla è dentro o fuori… anche se come capitato a Sinner non sempre la “formula” si dimostra impeccabile), il tennista altoatesino ha risposto di non curarsi troppo della cosa. “Ripeto, sono cose che possono succedere e non ci si può fare molto.

Quanto successo però fa già parte del passato. Dispiace perché anche a livello tattico tutto stava andando per il verso giusto. Poi è capitato questo errore e le cose sono cambiate, ma anch’io posso sbagliare, e qualche errore poi l’ho commesso”.

Sinner ha spiegato anche la natura del problema fisico che di fatto ne ha pregiudicato il risultato finale: Ho cominciato ad avvertire dei crampi. Forse è stata tutta una diretta conseguenza di quello che è accaduto: quell’episodio è andato a intaccare la parte nervosa e da quel momento in poi giocare è diventato più complicato. Poi c’è da dire che Stefanos negli ultimi game ha alzato notevolmente il proprio livello, e quindi anche l’inerzia dell’incontro è cambiata. Anche questa, pensandoci bene, è la parte divertente del tennis, perché basta un punto e tutto può cambiare”.

“Madrid solo una tappa di avvicinamento a Roma e Parigi”

Digerita la sconfitta, Sinner ha parlato anche dei programmi per l’immediato futuro. Come già programmato da tempo non sarà in campo la settimana prossima a Barcellona, ma andrà poi in quella successiva a Madrid, dove esordirà presumibilmente nel week-end 26-27 aprile. “Madrid per me sarà una tappa di avvicinamento a Roma e Parigi. In questo periodo lavorerò tanto in palestra, cercando dunque di prepararmi anche fisicamente alle possibili battaglie che mi attenderanno nel mese di maggio e anche in quelli successivi.

Lo dico sin d’ora: a Madrid se vincessi una o due partite mi potrei ritenere già soddisfatto, perché di sicuro non andrò per vincere il torneo. Al di là dell’esito del match con Tsitsipas, un’altra semifinale di un Masters 1000 è arrivata e non è una cosa da poco.

Chiaro però che adesso cominceremo a pensare anche agli impegni estivi: Wimbledon e le olimpiadi non sono così lontani, quindi sfrutterò questi giorni per lavorare tanto sul mio corpo e completare il mio percorso di crescita anche a livello tattico”.

Perché se dovesse capitare l’occasione per una rivincita con Tsitsipas, è lì che Jannik vorrà farsi trovare pronto: “Bravo Stefanos a risalire in una gara che stava per perdere, ma che ha saputo vincere giocando bene quando contava di più. Io ho sbagliato qualche risposta di troppo sulla sua seconda, ma non si può sempre e solo vincere”.

ATP Montecarlo: il tabellone

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