Arriva ancora una delusone dagli Australian Open per il folto contingente italiano ai nastri di partenza del primo torneo dello Slam del 2023. Alle sorprendenti eliminazioni di due delle cinque teste di serie azzurre tra tabellone maschile e femminile, Lorenzo Musetti e Martina Trevisan, si è infatti aggiunta quella, del tutto inattesa, di Matteo Berrettini, testa di serie numero 13, ma la cui avventura è durata lo spazio dei cinque set del primo turno.
- Matteo Berrettini fuori dagli Australian Open: Murray fa l'impresa in cinque set
- Australian Open 2023, Berrettini-Murray, il match: il caldo taglia le gambe a Matteo nei primi due set
- Berrettini subito fuori agli Australian Open: addio top 20 del ranking ATP
- Australian Open amari, le recriminazioni di Berrettini: "Brutta partita, ma condizionata da clima e campo"
Matteo Berrettini fuori dagli Australian Open: Murray fa l’impresa in cinque set
A interrompere subito l’avventura del tennista romano nel primo Slam della stagione è stato l’inossidabile Andy Murray, capace a 35 anni e mezzo di andare oltre qualsiasi tipo di previsione sulla propria resistenza fisica al punto da battere Matteo al termine di cinque, estenuanti set.
I parziali di 6-3, 6-3, 4-6, 6-7(7), 6-7(6) rendono l’idea della battaglia che si è disputata sulla Rod Laver Arena, ma anche di come Berrettini, già bravissimo a recuperare un match che sembrava irrimediabilmente compromesso dopo il pessimo approccio, non lo sia poi stato altrettanto nello sfruttare l’inerzia positiva che aveva preso la gara dopo la gran rimonta, proprio come accaduto a Musetti.
Drammatico il super tie break decisivo, infarcito da troppi errori da un Berrettini arrivato inaspettatamente al momento cruciale più stanco a livello fisico e psicologico rispetto all’avversario. Per Matteo si tratta di un pessimo inizio di stagione, dopo le buone indicazioni date in United Cup.
Australian Open 2023, Berrettini-Murray, il match: il caldo taglia le gambe a Matteo nei primi due set
A condizionare la partita è stato sicuramente il gran caldo, che aveva già costretto gli organizzatori a sospendere il programma mattutino e a far giocare soltanto sui campi aperti. Alla Laver Arena si gioca invece con il tetto chiuso e Berrettini patisce la cosa in avvio ben più di Murray, che pare tornato per un giorno quello delle cinque finali a Melbourne, tutte perse tra il 2010 e il 2016.
Subito sotto 3-0 con un break Berrettini entra tardi in partita e non riesce a rovesciare l’inerzia del primo parziale, vinto da Murray che non si rilassa e va subito avanti di un break anche nel secondo. Berrettini però ora è in partita e va 0-30 nel sesto gioco, prima di affogare nuovamente. Niente controbreak e anzi nuovo servizio perso e partita che sembra compromessa.
Berrettini subito fuori agli Australian Open: addio top 20 del ranking ATP
Matteo ha trascorso i primi due set a parlare con se stesso in ogni cambio di campo, ma dal terzo finalmente il romano fa parlare il campo. Murray inizia a soffrire sui propri turni di battuta e al quinto gioco arriva il primo break dell’incontro per l’azzurro, che rischia di restituire il favore all’avversario all’ottavo game, ma regge tornando ad aggrapparsi al proprio servizio e chiudendo sul 6-4.
Non è ancora il miglior Matteo, ma Murray scricchiola: il quarto set è equilibrato e segue i servizi, Berrettini trema sul 30-30 5-4 Murray e vede la scaletta dell’aereo per tornare in Italia, ma il servizio lo salva e il tie break gli sorride. Non sarà così per quello finale, che arriva al termine di un altro set equilibratissimo, nel quale Matteo spreca banalmente un match point sul 5-4 sbagliando un rovescio tutt’altro che impossibile. Sliding doors, perché il super tie break non ha storia: Murray va subito sul 5-0 e la rimonta di Berretto si ferma sul 6-3.
Salta beffardamente un altro derby italiano potenziale, dopo quello mancato Sinner-Musetti e tra le donne Trevisan-Giorgi, dato che Murray affronterà ora il vincente di Fognini-Kokkinakis.
Ora si prospetta anche un bagno di sangue a livello di classifica ATP, con la scontata uscita dalla top 20, visto che il finalista di Wimbledon 2021 perderà i punti accumulati nel 2022 quando in Australia si spinse fino alla semifinale, eliminato da Rafa Nadal, poi vincitore del torneo.
Australian Open amari, le recriminazioni di Berrettini: “Brutta partita, ma condizionata da clima e campo”
Al termine della partita Matteo Berrettini ha ripercorso mentalmente il match in conferenza stampa, recriminando sulle condizioni climatiche che, a causa del campo al coperto, hanno inevitabilmente avuto ripercussioni su quelle del campo: “Le cose sono state diverse rispetto a quanto mi aspettassi, che ero pronto per giocare in condizioni climatiche differenti da queste. Le condizioni del campo erano molto più lente rispetto a quando mi sono riscaldato in cui la palla volava. All’inizio era molto umido, poi è diventato più secco”.
La sconfitta però resta pesante e le recriminazioni sono legate alla rimonta riuscita solo a metà: “Ho accusato tanto la stanchezza, ma parliamo del nulla, non voglio cercare scuse e non posso essere contento per come sono stato in campo. Ho avuto un matchpoint e non l’ho sfruttato. Lo scorso anno qui ho vinto una partita 7-6 al quinto, quest’anno ne ho perso una. Funziona così, il tennis è questo. La cosa positiva è che sono riuscito a far girare il match nonostante tutto perché non credo di aver giocato un gran tennis oggi”.
Infine i complimenti all’intramontabile Murray: “Andy ha gestito la situazione meglio di me e in generale ha giocato molto meglio di me, si è mosso meglio e colpiva la palla meglio. La sua risposta è ancora una delle migliori in tutto il circuito, è incredibile cosa sia ancora in grado di fare dopo tutte le operazioni che ha avuto e tutti i chilometri che ha percorso in carriera”.
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