Dal sorpasso dell’Avellino sull’Audace Cerignola all’allungo della Virtus Entella ai danni della Ternana, fino all’ennesimo capitolo del duello Padova-Vicenza, ancora apertissimo nel girone A. La Lega Pro continua a regalare gol e scenari spettacolari in tutti e tre i raggruppamenti, a cinque battaglie dal termine della regular season. Dall’obiettivo promozione alle speranze salvezza: top e flop della 33esima giornata di campionato, ormai in archivio.
I Top della 33a giornata di Serie C
Vicenza non molla
Vicenza sogna e continua a sognare. La formazione di Vecchi è ancora lì, a un solo punto dal Padova capolista. Un nuovo capitolo di un campionato incredibile, caratterizzato da un distacco che aumenta e si riduce nel giro di pochi giorni, tenendo aperto ogni tipo di discorso. Il successo con il Caldiero Terme vuol dire tantissimo in termini di morale e di classifica, ma anche in termini di mentalità. Per una squadra che ha saputo incassare, tante volte, ma senza mai andare definitivamente al tappeto. E adesso, cinque finali tutte da vivere, con la consapevolezza che il passo falso è dietro l’angolo, anche quando meno te l’aspetti. Su qualunque campo, contro qualsiasi avversario. Il Padova è avvisato, il Vicenza pure.

Russo, che sia il gol promozione?
La vittoria più sofferta della stagione dell’Avellino porta la firma di Raffaele Russo. Il furetto classe ‘99, apparso in calo in questo 2025, mette lo zampino nella partita che può significare molto più dei semplici tre punti. È un destro a giro fantastico quello disegnato dall’ex esterno offensivo del Messina, che in corsa non c’ha pensato su due volte e ha finalizzato al meglio l’appoggio di D’Ausilio, punendo l’incolpevole Alastra e facendo esplodere un “Partenio-Lombardi” esaurito in ogni ordine di posto (per quella che è l’attuale capienza dell’impianto sportivo irpino).
Una conclusione che consente ai Lupi di Raffaele Biancolino di mettere la freccia e superare l’Audace Cerignola in testa alla classifica, portandosi in vetta per la prima volta in questo campionato. Due lunghezze di vantaggio a cinque battaglie dalla fine e una differenza reti che recita +13, tenendo conto del perfetto equilibrio nello scontro diretto. Ora sì, dipende solo dall’Avellino.

Banchieri, faro guida del Messina
Banchieri ha bisogno di Messina, Messina ha bisogno di Banchieri. Il miracolo peloritano porta la firma del proprio allenatore e di un manipolo di ragazzi entrato in simbiosi con la tifoseria messinese. Dall’incubo retrocessione alla speranza playout, alimentata dalla rocambolesca vittoria esterna di Giugliano e dal contemporaneo ko della Casertana sul campo del Monopoli. Da un possibile -10 ai 6 punti che ora dividono le due squadre che si stanno giocando un posto nel professionismo.
In casa Messina, intanto, i problemi societari continuano a non dipingere un futuro roseo, ma al momento la sensazione è che ci si leghi al presente e ai risultati del campo, rinviando parte di questi discorsi al prossimo 16 aprile, quando ci saranno nuovi emolumenti da versare sui conti di tutti i tesserati. Questi ultimi, peraltro, meriterebbero un plauso, per l’unità di intenti dimostrata nelle ultime settimane, pur non vedendo da ottobre l’ombra di un quattrino.

I Flop della 33a giornata di Serie C
Padova e l’arte dell’autolesionismo
Il Padova di Matteo Andreoletti non vuole saperne di vincere questo campionato in modo sereno. Dopo aver allungato nuovamente a +4 sul Vicenza nel precedente weekend, i biancoscudati cadono rovinosamente al “Piola” di Novara, sbagliando anche un calcio di rigore che avrebbe significato rimonta e 2-2 nel recupero finale. Si è svegliata troppo tardi la squadra allenata dall’ex tecnico di Benevento e Pro Sesto, ancora incapace di gestire la pressione e le vertigini di chi è chiamato a guardare tutti dall’alto.
Stavolta non basta Spagnoli, l’uomo del destino e del derby del “Menti” con il Vicenza. E anche questo è un segno. Ora il Lane è di nuovo a -1 e sente l’odore della preda. La corsa alla promozione diretta, nel girone A, è più che mai aperta e sarà duello veneto fino all’ultimo secondo della regular season. Nessuno vuol saperne di mollare, ma a questo punto, nessuno vuol saperne di vincere.

Rosaia, mai dire (auto)gol
Basterebbe guardare le immagini dell’autogol di Giacomo Rosaia per fotografare la partita del Gubbio contro la capolista Entella. Troppo brutto per essere vero. Retropassaggio a occhi chiusi verso lo specchio della porta, come ti insegnano a non fare nelle scuole calcio, e Venturi preso in controtempo. Palla in fondo al sacco, 1-0 per i liguri e topica che ha già fatto il giro del web, facendo arrabbiare tantissimo anche i tifosi della Ternana, ora a 4 lunghezze di distanza dalla prima della classe, in virtù del pari nel derby umbro con il Perugia. Un errore tanto grave quanto pesante quello del calciatore rossoblù, che ora mette a serio rischio anche il piazzamento playoff del Gubbio, decimo con un solo punto di vantaggio sul tandem Carpi-Perugia. Tutto in discussione.

Torrente a picco con tutto il Trapani
Quinta sconfitta consecutiva per il Trapani di Vincenzo Torrente, la cui esperienza siciliana è ormai ai titoli di coda. Stagione “maledetta” per i granata, entrati in un vortice negativo dal quale si fa fatica a uscire in questo rush finale di campionato. Le esclusioni di Taranto e Turris hanno allontanato dalla zona playoff Silvestri e compagni, che poi non sono riusciti a rigenerare energie e stimoli per provare a intavolare una rimonta tutt’altro che impossibile.
Gli ultimi risultati, però, hanno messo in evidenza tutte le lacune di un Trapani che segna pochissimo e paga ogni singolo errore in fase difensiva, unito ad una scarsa capacità di reazione. E l’ennesimo cambio in panchina, che dovrebbe riportare in sella Salvatore Aronica, difficilmente servirà a riaddrizzare una barca ormai ferma, ancorata in mezzo al mare di chi non ha più nulla da chiedere a questo campionato.
