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La Figc rivoluziona la serie C col mini Var? Richiesta alla Fifa anche per serie D e serie A femminile

Il numero uno della Figc, Gabriele Gravina, è pronto a sperimentare l'FVS. Un nuovo Var per i campionati di Serie C e Serie A femminile con apertura futura anche alla serie D?

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Luca Di Loreto

Luca Di Loreto

Giornalista

Giornalista pubblicista, appassionato di sport ma calcio e tennis restano un capitolo ineguagliabile. Ho capito che il calcio è una cosa seria quando ho pianto nel giorno in cui Del Piero ha smesso di giocare. Ho scoperto che dopo Federer e Nadal il tennis ha vita ancora lunga quando un giovanissimo italiano fulvo di 19 anni - era il 2019 - esultava a Sofia per la prima volta in carriera

Mini Var in Serie C e non solo. Secondo il quotidiano La Repubblica la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) è pronta a sperimentare questa nuova tecnologia nella terza divisione italiana (nella fase dei play-off e dei play-out è già previsto il VAR) e nel campionato di Serie A femminile con il fine di aiutare i direttori di gara nella gestione degli episodi dubbi delle diverse partite. Insomma il Mini-Var successivamente potrebbe sbarcare anche in Serie D, ma che differenze ci sono con il classico Var?

Gravina scrive alla FIFA per il mini Var

La Repubblica riferisce della missiva indirizzata dal numero uno della FIGC Gabriele Gravina, rieletto presidente nel 2025, alla federazione mondiale e all’IFAB per chiedere di contribuire nella sperimentazione del “Football Video Support” sui campi di Lega Pro e Serie A femminile.

E se dovesse andare tutto per il verso giusto, la novità potrebbe riguardare anche il campionato dilettantistico della Serie D. Il mini Var è quindi una nuova e meno dispendiosa tecnologia che la Federazione Internazionale di Calcio vorrebbe introdurre nei match delle serie inferiori e le ultime dichiarazioni del Presidente Gravina portano tutte in questa direzione: “L’Italia si conferma in prima linea per l’innovazione nel mondo del calcio. Il desiderio è quello di rendere il calcio sempre più moderno e attrattivo per un maggior numero di persone, ci hanno convinti ad ampliare il campo d’applicazione di uno strumento tecnologico di grande aiuto agli arbitri nelle competizioni dove l’investimento economico del Var non è sostenibile”.

Le differenze tra VAR e mini Var

Le differenze tra Var e Football Video Support (mini Var) riguardano principalmente i costi. Più sostenibili rispetto a quelli presi in considerazione nei due massimi campionati italiani come Serie A e Serie B.

La prima differenza, infatti, riguarda il parco di arbitri dietro allo schermo che con il mini Var non sarebbe contemplata. La FVS, infatti, permette al direttore di gara di rivedere una determinata situazione a bordo campo e allo stesso tempo può essere richiamato alla revisione (Challenge) dai due allenatori all’interno della stessa partita.

Inoltre con il mini Var l’obiettivo è quello di dare più importanza anche alla decisione presa inizialmente dal direttore di gara, la quale potrebbe subire delle modifiche solo se il filmato (presente a bordo campo) dovesse mostrare come durante il match sia stato commesso un chiaro ed evidente errore, oltre alle gravi sviste arbitrali. FVS, inoltre, può intervenire anche in episodi relativi alla segnatura o meno di una rete, l’assegnazione o meno di un calcio di rigore, un’espulsione diretta o eventuali scambi d’identità.

Un importante passo avanti anche in Serie D

Se le risposte dovessero essere positive, il mini VAR potrebbe poi essere preso in considerazione anche per il campionato di Serie D (sempre più radicato nel nostro territorio). FVS rappresenta quindi un importante passo in avanti in ambito tecnologico ed è pensato per aiutare la classe arbitrale anche nei campionati minori.

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