Sono trascorsi ormai oltre 30 anni e… no, non è una frase che vuole richiamare la vecchietta del Titanic. Si parla di calcio e del Mondiale statunitense del 1994 che fa ancora piangere gli italiani a distanza di così tanto tempo. A riportare a galla la ferita ci ha pensato Arrigo Sacchi, che ha sostanzialmente attribuito a Roberto Baggio il motivo della sconfitta, con quel maledetto rigore sbagliato che ancora tormenta il Divin Codino. Il vate di Fusignano ha poi fatto marcia indietro, anche se probabilmente in maniera tardiva.
- Il paragone di Sacchi e la ferita a Baggio
- La marcia indietro dell'allenatore
- La reazione di Baggio, tra silenzio e Buddismo
Il paragone di Sacchi e la ferita a Baggio
Arrigo Sacchi dopo aver difeso in parte Spalletti nei giorni scorsi aveva fatto sulla Gazzetta un paragone tra il suo Mondiale e quello vinto da Marcello Lippi nel 2006. La differenza? Un calcio di rigore che Fabio Grosso ha segnato a differenza di Roberto Baggio. Ora, sappiamo tutti quanto quell’episodio faccia tremendamente male non solo all’Italia intera ma anche allo stesso ex calciatore che più volte si è dichiarato ossessionato da quell’errore. Lo schiaffo ricevuto dal suo vecchio allenatore ha ferito il Divin Codino che ha comunque reagito a suo modo, nel silenzio.
La marcia indietro dell’allenatore
Così è toccato allo stesso Sacchi fare marcia indietro, sempre sulle pagine della Gazzetta, considerando la smisurata eco che hanno avuto le sue parole. “Qualcuno, secondo me erroneamente, ha voluto interpretare le mie parole come un atto di accusa a Baggio e una mancanza di gratitudine nei suoi confronti“, ha spiegato l’ex allenatore. Che poi ha continuato: “Lungi da me, questa intenzione. Io sarò sempre riconoscente ai miei giocatori che mi hanno permesso di arrivare fino a quel traguardo, e quel traguardo, quel secondo posto, continuerò a rivendicarlo con orgoglio perché fu il risultato di un percorso straordinario e faticosissimo, compiuto in salita e con mille avversari che ci remavano contro. Molto più semplicemente, con quella frase, intendevo sottolineare che un rigore, anzi tre perché noi con il Brasile ne sbagliammo tre (oltre a Roberto Baggio, anche Baresi e Massaro), non può far pendere la bilancia da una parte o dall’altra, non può essere decisivo nel giudizio complessivo di un’esperienza. Tutto qui“.
La reazione di Baggio, tra silenzio e Buddismo
E Baggio? Il Buddhismo lo ha aiutato nella vita a superare momenti difficili. E alla sua religione si è rifugiato anche nella replica a Sacchi: “Se riusciamo in qualcosa siamo spesso invidiati; se manchiamo uno scopo siamo ridicolizzati e attaccati. Purtroppo le persone sono così“. Pensiero affidato ai social con un unico destinatario: “Piccolo rimane chi invece vive e si rifugia nel passato e negli alibi“. Per il Divin Codino l’ultimo periodo non è stato semplice a causa della rapina subita. Ora quest’attacco lo ha vissuto come gratuito e ingiustificato. Una pugnalata alle spalle, anche se assorbita col suo stile.