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Bagni nella bufera, l’ex Napoli si fa pagare per piazzare ragazzi in serie C: la denuncia delle Iene

Ecco come si può giocare in Serie C senza neppure essere stati visionati. Nel mirino il talent scout Bagni: "Per meno di 30mila euro non si fa"

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Le Iene colpiscono ancora. Una nuova bufera si abbatte sul calcio italiano e un particolare sul talent scout Salvatore Bagni, ex calciatore della Nazionale, dell’Inter e del Napoli di Maradona con cui ha vinto il primo storico scudetto. Come piazzare ragazzi (anche senza talento) in Serie C dietro lauti compensi: uno scandalo destinato a sollevare l’ennesimo polverone.

Bagni nella bufera: la denuncia delle Iene

Nel servizio che andrà in onda stasera la Iena Luca Sgarbi si è finta il fratello di un giovane calciatore per far luce sulle modalità di accesso alle squadre professionistiche. Così è riuscito ad agganciare il talent scout Salvatore Bagni, ex centrocampista dal passato glorioso e colonna del Napoli di Maradona, che ha un’agenzia con il figlio.

Il quadro emerso è sconcertante, ha indignato il web e soprattutto apre un nuova pagina sul calcio italiano incentrata, come spiegato dal format di Italia 1, su soldi, conoscenze, favori e promesse in cambio di un posto da titolare.

L’ex Napoli si fa pagare per piazzare i ragazzi in C

Veniamo al nocciolo della questione. Bagni, ignaro di essere registrato, va dritto al punto: “I calciatori che cerchiamo noi, li paghiamo perché li scelgo io. Ma per tutti quelli che non cerchiamo noi, ci facciamo pagare. Perché il ragazzo non ti fa guadagnare niente”.

Ecco il meccanismo: si può piazzare un aspirante calciatore senza neppure averlo visionato (dunque, potrebbe anche essere ‘un bidone’) purché si apra il portafogli. Nel vero senso della parola. Già, “noi andiamo sul cash” sottolinea l’ex calciatore della Nazionale. “Ma se si è impossibilitati, allora si può optare su sponsorizzazioni per fare ‘regali legali’”. E aggiunge che piazzarli in “Serie C non è un problema. Chiamo e chiedo un favore”.

Le cifre monstre da svorsare e il club amico

Bagni cita anche una squadra amica: la Vis Pesaro. Ma prima ci tiene a sottolineare che “tutti mi devono qualcosa, tutte le società: io sono corretto, loro devono essere corretti con me. Ne abbiamo 13 di quelli che pagano”. E consiglia di “non disdegnare Pesaro. A Pesaro giochi titolare, sempre”.

Entra in scena anche il ds del settore giovanile del club di Serie C. Che confessa come la società sia “al corrente di tutto, dalla cosa sbagliata alla cosa giusta. Adesso è stata fatta una cosa sbagliata”. Si passa alle cifre. Al dirigente amico 20mila euro, cifre più consistenti per Bagni. Che alla fine sembra accontentarsi di ‘soli’ 30mila euro. “Per meno non lo facciamo con nessuno. Vi faccio un favore, ve lo dico subito”.

Indignazione sul web: le reazioni social

Il servizio de Le Iene ha gettato nuove ombre sul mondo del calcio. Al bando la meritocrazia, va avanti solo chi può permetterselo. E lo dice proprio Bagni: “Sono tutti imprenditori, non puoi fare l’operaio”. “Poi ci chiediamo perché i talenti non emergono: giochi se paghi e quello col talento va in panchina” scrive Riccardo su Facebook.

“Chi l’avrebbe mai detto? Bagni fa ciò che fanno in tantissimi” commenta Vittorio. “Oggi il calcio è diventato uno sport per ricchi. Infatti poi i risultati si vedono con la Nazionale” rincara Lorenzo. “Purtroppo contano i soldi e le conoscenze. Sono rari quelli bravi che arrivano in serie A-B-C con le proprie forze” chiosa Cristian.

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