Sia chiaro: sostituire un giocatore come Theo Hernandez, il Theo Hernandez delle ultime due stagioni, non è facile per nessuna squadra, in qualsiasi campionato.
Il suo impatto nel Milan, in termini di crescita individuale e globale, è tangibile: cresciuto il francese è cresciuta anche la formazione rossonera, praticamente di pari passo. E non è un caso.
L’ottimo avvio di stagione degli uomini di Stefano pioli è stato praticamente scandito dalle prestazioni positive dello stesso Theo Hernandez: sia in campionato che in Champions League, nonostante le sconfitte.
E, com’era logico aspettarsi, la sua assenza si fa sentire: il Milan, che deve fare a meno del francese dopo la positività al COVID, ne ha dato in qualche modo prova nelle ultime due gare, contro il Verona in Serie A e contro il Porto in ambito europeo.
Se, comunque, per quanto riguarda la prima, la rimonta maturata a San Siro ha sortito un effetto importante sulla lettura della partita, sbiadendo persino le pecche e gli errori difensivi, contro i Dragoes il risultato e una prestazione generale sottotono non hanno fatto altro che esaltare l’assenza di Theo Hernandez, praticamente indispensabile per Stefano Pioli.
Né Ballo-Touré, né Kalulu sono riusciti a sostituirlo nel migliore dei modi: facendo riferimento all’ultima gara, la sostituzione dell’ex Monaco avvenuta al 58′ è stato un segnale chiaro del rendimento dello stesso al Do Dragao.
Negativo, però, è stato anche l’impatto dell’ex Lione, spesso in difficoltà persino nel controllo palla: nelle basi, freneticamente influenzato dal peso delle responsabilità, forse.
Entrambi, chiaramente, non sono Theo Hernandez: e forse aspettarsi prestazioni dello stesso livello del nazionale francese è una pretesa troppo alta.
Pioli, in un momento delicato come quello che sta passando il Milan, con diversi infortuni e un destino, quello europeo, ancora da definire, ma che di certo non si è messo benissimo, avrebbe bisogno di certezze e non di dubbi in quella zona di campo.
In attesa del ritorno di Hernandez, certo: imprevedibile, però. E allora sta a Ballo-Touré e Kalulu trovare la giusta forma e le giuste misure per garantire sicurezza e affidabilità.
Le stesse che non sono riusciti a trasmettere nelle ultime gare e che, in un reparto già privo di elementi importanti, servirebbero “come il pane” al Milan, per proseguire al meglio la stagione.