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Basket Eurolega, Anadolu Efes-Olimpia Milano: ultima chiamata per Milano se vuole ancora la post season

Dopo la batosta di Oaka, Milano costretta a vincere sul Bosforo per tenere accese le speranze di accedere alla post season. Efes con Mijatovic in panchina

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Vincere per continuare a sperare. All’Olimpia Milano non resta molto altro da fare: passare in casa dell’Anadolu Efes è l’unico modo per tenere in vita la fiammella che conduce alla post season, con la strada che s’è fatta di nuovo in salita e non promette nulla di buono. Vero è che anche i turchi non è che se la passano granché bene: umiliati dallo Zalgiris appena 48 ore fa, hanno deciso di liquidare coach Erdem Can per promuovere a capo allenatore il suo vice Tomislav Mijatovic. Quanto potrà pesare questa mossa è difficile dirlo, ma di sicuro sia Milano che l’Efes sono a un bivio (e lo sanno perfettamente).

A caccia di un riscatto immediato: Milano a un bivio

Vincere stasera (palla a due alle 18,30, diretta su Sky Sport e Dazn) è essenziale per non perdere l’ultimo treno. Perché una sconfitta costerebbe intanto l’aggancio proprio da parte dell’Efes, grande delusa di stagione (al netto della rivoluzione estiva), ma soprattutto farebbe scivolare l’Olimpia a tre gare piene dal decimo posto, che con 9 partite a disposizione renderebbero inutile qualsiasi discorso.

Insomma, siamo arrivati all’ultima spiaggia ed Ettore Messina dovrà cercare di comprendere bene quali mosse adottare dopo la serataccia di Oaka. Ben sapendo che Melli, Mirotic e Voigtmann sono ancora da centellinare (avevano 15’ di autonomia prima di affrontare il Pana, stasera arriveranno a 20’?) e che ci sarà da capire bene come affrontare una squadra uscita stravolta dalla batosta incassata ad opera dei lituani, mirabilmente guidati da Andrea Trinchieri. Milano non avrà Billy Baron, ma Messina dovrà fare almeno tre tagli nei 15 che ha a disposizione. E dalle sue scelte potrebbero dipendere tante cose.

Messina si aspetta una gara nervosa

Il POBO milanese ha cercato anche di capire quali saranno le vere minacce che la partita nasconde. Me l’aspetto nervosa, perché entrambe veniamo da un periodo complicato e i risultati delle ultime gare non aiutano ad essere sereni. Chiaro che ci giochiamo tanto, sia noi che loro: è una partita dove mi aspetto fisicità e voglia di combattere su ogni pallone, perché quando sei spalle al muro non hai molte alternative”.

Milano lo è da tempo, ma quando sembrava che il peggio fosse passato, col rilascio di munizioni anche dall’infermeria, ecco che nuovamente le nubi si sono addensate nel cielo sopra l’Olimpia. Che a Oaka ha perso male, soprattutto mostrando un atteggiamento inadeguato per ciò che richiedeva l’impegno.

I problemi dell’Efes

Non che l’Efes abbia fatto molto meglio: da quando Micic e Vezenkov hanno fatto le valigie, destinazione NBA, le cose hanno preso una brutta piega in riva al Bosforo. Gente di valore non manca: Clyburn, Thompson, Larkin, Beaubois, tanto per citarne alcuni, farebbero la felicità di qualsiasi tifoseria. Ma per ora non stanno funzionando, e la speranza è che non lo facciano almeno per un’altra sera.

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