L’ultima cena si è trasformata nel primo brindisi: il colpo di scena in casa Napoli si è consumato in tre atti, dai saluti a tutti che Antonio Conte aveva fatto lunedì, dopo la megasfilata sul lungomare, alla pausa di riflessione che si era preso successivamente fino al sì di ieri. Il tecnico leccese resta sulla panchina azzurra, incassa un aumento rispetto al contratto in essere e la promessa di una campagna acquisti da fuochi d’artificio mentre De Laurentiis si gode quello che in parte è il suo “terzo scudetto”, l’aver trattenuto l’allenatore campione d’Italia.
- I rischi che corre Conte
- Niente effetto sorpresa, il Napoli oggi è favorito
- La spiegazione di Conte
- La promessa di De Laurentiis
I rischi che corre Conte
Quel ciclo che il Napoli poteva aprire con Spalletti – terzo posto e scudetto, prima del brusco divorzio – prova a continuarlo Conte. Il suo predecessore aveva tutto per andare avanti tranne il feeling col presidente, Conte sembrava indirizzato sulla stessa strada ma alla fine ha cambiato idea. Cosa lo ha convinto è palese quanto però i rischi che corre. Se già quest’anno (come era successo a Spalletti nel suo biennio) Conte ha avuto la sensazione che il suo lavoro non venisse capito, valorizzato ed apprezzato appieno cosa succederà quando ai nastri di partenza il Napoli sarà inevitabilmente la squadra da battere?
Niente effetto sorpresa, il Napoli oggi è favorito
Quest’anno Conte ha ripetuto migliaia di volte come nella passata stagione gli azzurri avessero chiuso al decimo posto ad anni luce dall’Inter ma stavolta non è così. E Napoli è una piazza affamata che chiede sempre di più: ogni passo falso non verrebbe perdonato. E in più c’è la Champions, cui tiene tantissimo De Laurentiis e che è il sogno segreto del popolo napoletano che probabilmente non capisce come il Napoli sia ancora indietro a livello internazionale. Vincere a Napoli è difficile, difficilissimo. Rivincere un’impresa da leggenda. Neanche il Napoli di Maradona ha vinto lo scudetto per due anni di fila.
La spiegazione di Conte
Conte ieri sera ha spiegato dopo la cena della pace cosa è cambiato. Ha provato a smussare gli angoli delle incomprensioni (“A ogni fine stagione ci sono sempre dei confronti tra l’allenatore e il club, per valutare la stagione com’è andata, se c’è stata corretta visione e se nel futuro c’è la stessa visione e la stessa voglia di conseguire determinati obiettivi”) e ha assicurato che ogni dissapore è evaporato: “Siccome ripeto, c’è la stessa visione e la voglia di costruire basi solide per il Napoli, si continua in maniera normale con un contratto, siamo persone serie e c’è voglia di andare avanti nella stessa direzione cercando di rendere i tifosi napoletani quanto più orgogliosi possibile.
La promessa di De Laurentiis
Dal canto suo De Laurentiis si è sbilanciato dicendo: “Abbiamo fatto un consuntivo su quanto accaduto ma anche su quali saranno gli obiettivi futuri. Perché ora si va in Champions e quindi avremo quattro obiettivi importanti: Coppa Italia, Supercoppa, la Super Champions con queste 8 partite minimo da giocare. Siamo tutti molto interessati ora al sorteggio. Poi abbiamo uno scudetto da difendere. Per questo asseconderò Conte in tutto quello che lui avrà voglia di fare per aumentare sempre di più la forza del Napoli e per dare migliori risultati possibili”.
Poi ha aggiunto: “Anche i bambini hanno capito che Napoli è una realtà vincente. Voi – dice rivolgendosi ai media – probabilmente siete cresciuti con un Napoli che non vi ha più dato soddisfazione dal periodo post Maradona in poi. E quindi vi siete rivolti verso il Nord e le sue squadre. E ci avete creato mille problemi. Siete voi quelli che vi dovete convertire al Napoli!”.