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Basket Eurolega, Virtus ad Atene contro il Panathinaikos. Milano batte l'Efes e scaccia la crisi

La Virtus di scena all'Oaka Arena contro il Panathinaikos di Ataman: Banchi insegue la settima vittoria. Milano intanto risorge contro l'Efes con super Melli

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Nella vigilia della trasferta di Atene, ospiti del Panathinaikos, in casa Virtus s’è parlato più della vicenda PalaFiera che non della partita. E non è necessariamente detto che sia un male, perché in fondo proseguire la splendida cavalcata europea al riparo da occhi indiscreti ha pure i suoi vantaggi. Stasera però difficilmente il popolo virtussino si lascerà distrarre ancora dalle beghe burocratiche e dalle schermaglie tra Comune di Bologna da una parte e patron Massimo Zanetti dall’altra.

Stasera si pensa soltanto a vincere, inseguendo la settima vittoria su 9 gare, mantenendosi così a braccetto con le due spagnole che sin qui l’hanno fatta da padrone (Real a punteggio pieno dopo 9 giornate, il Barça a due partite di distanza, come la Virtus).

Banchi non si fida della “regina del mercato”

Stasera nel catino di Oaka, una bolgia che ogni volta ribolle di passione, ci sarà da spingersi oltre i propri limiti. Squadra tosta, quella di Ergin Ataman, il santone che negli ultimi tre anni ha spinto per ben due volte l’Efes sul trono continentale. Che tra campionato ed Eurolega ha raccolto 4 vittorie nelle ultime 4 gare disputate, a riprova di un buon momento di forma che l’ha rimessa in carreggiata dopo un avvio un po’ complicato e senza grosse soddisfazioni.

Squadra peraltro forgiata in estate da un mercato sontuoso, con Ataman che ha convinto a vestire di verde gente come Sloukas, Lessort, Juancho Hernangomez (il Bo Cruz della pellicola Netflix “Hustle”, con Adam Sandler co-protagonista), Vildoza, Nunn e altri ancora, e che per questo merita assoluto rispetto, che Luca Banchi non ha certo intenzione di lesinare.

“Affronteremo una delle squadre più forti d’Europa, e non soltanto per il mercato fatto in estate. Loro fanno della fisicità un vero e proprio punto di forza, e noi dovremo essere bravi a tenere nel pitturato e sfruttare poi le nostre caratteristiche di squadra che, se lasciata attaccare in velocità, sa come far male dal perimetro.

Veniamo da una vittoria importante e di grande carattere ottenuta contro Milano, ma ne servirà un’altra altrettanto impattante e, se possibile, ancora più efficace per provare a venirne via con qualcosa in mano. Chi temo di più? Di nomi da fare ce ne sono tanti, ma Mitoglu in questo momento è un fattore per il Pana. Anche se non è il solo che potrebbe farci male”.

Virtus avanti con i soliti noti: palla a due alle 20.15

Giusto parlare del Pana, ma guai a dimenticare cosa ha saputo fare nel recente passato la Virtus. Che si presenterà con i soliti 12, poiché Mickey è ancora out (così come Polonara) e pertanto il 12esimo posto a roster lo occuperà ancora Bruno Mascolo, favorito su Leo Menalo.

Alzare l’asticella sarà fondamentale perché all’Oaka Arena è dura per tutti (palla a due alle 20,15, diretta su Sky Sport Arena e Dazn): non è soltanto il valore tecnico di una squadra che ha i mezzi per poter dire la sua contro qualunque avversaria, è soprattutto l’impatto con l’ambiente infuocato dell’arena ateniese a rivelarsi spesso un fattore insormontabile.

Banchi lo sa, ma lo sanno anche i suoi ragazzi, che pure di smettere di sognare non ne vogliono sapere. Anche perché sin qui in trasferta hanno pagato dazio solo all’imbattibile Real, e pertanto anche Ataman qualche domanda se la sarà fatta su come provare a non farsi sorprendere dalle Vu nere.

L’Olimpia è rinata: Efes battuto con una grande difesa

Intanto ieri sera è tornata a sorridere anche l’Olimpia, che ha battuto nettamente al Forum l’Anadolu Efes per 92-76, trovando finalmente quella chimica di squadra e quell’aiuto “vicendevole” di cui Ettore Messina aveva parlato alla vigilia.

Vittoria ottenuta grazie a una difesa di ferro nella seconda parte di gara, per giunta in una serata nella quale Mirotic non ha brillato come suo solito (14 punti e tre rimbalzi, ma nel momento del break decisivo a cavallo tra terzo e quarto periodo è rimasto in panchina) ma dove tutti hanno dato un apporto fondamentale.

Nick Melli s’è ripreso la scena dopo un mese e mezzo complicato (doppia doppia da 13 punti e 10 rimbalzi), trascinando i compagni a una vittoria che, nelle intenzioni, dovrà rappresentare il primo mattoncino nel tentativo di cambiare il corso delle cose, altrimenti resterebbe fine a se stessa. Bene Milano dall’arco (13/24, tirando col 54%), bene soprattutto con Devon Hall che è entrato e ha saputo interpretare al meglio la partita tanto in difesa, quanto in attacco (15 punti, quasi tutti nel momento cruciale).

Messina ha apprezzato, incassando l’ennesima fiducia da parte di Giorgio Armani (già prima della partita il coach aveva chiesto un confronto per capire che aria tirasse). Se sia davvero o meno l’alba di una nuova Olimpia, questo lo dirà soltanto il campo.

La “guerra” dei colori: lo strano caso di Olympiakos-Stella Rossa

Piccola postilla di colore: ieri sera al Pireo s’è giocata Olympiakos-Stella Rossa, gara vinta dai greci per 88-83. Nulla di strano, direte voi, ma è bastato dare uno sguardo alle divise indossate dalle due squadre per capire che qualcosa non ha funzionato: maglia biancorossa a strisce verticali per entrambe, con l’unica differenza dovuta ai calzoncini, rossi per l’Olympiakos, bianchi per la Stella Rossa.

Una roba indecente, a questi livelli: fossimo in un giovedì sera qualunque in una palestra sperduta di un paesino dove la squadra locale partecipa al campionato CSI ci potrebbe anche stare, ma in Eurolega certe cose non si possono vedere. Con gli arbitri costretti a tirare la monetina per capire chi avesse fatto fallo o meno, e i telespettatori che a fatica potevano riconoscere i loro beniamini. La prossima volta fate una colletta e risolvete il problema a monte. O magari portatevi nella borsa anche una seconda muta…

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