Cinque mesi fa gli occhi erano tutti per la Napoli del calcio, quella che aveva riportato il tricolore davanti al Vesuvio dopo unโattesa durata oltre 30 anni. Cinque mesi dopo Napoli si fa bella agli occhi del mondo dello sport nazionale grazie al favoloso avvio di stagione della GeVi, la squadra che di colpo ha riacceso entusiasmi e passioni sopite dei tanti appassionati di basket assiepati nel golfo partenopeo.
Che erano finiti per rimanere โintrappolatiโ dalla grandeur dellโaltro Napoli, quello del pallone che rotola a terra, che pure adesso se la passa malino (Garcia va o resta? Che fa DeLa?), al punto che distrarsi e gioire per i successi della sorprendente capolista del campionato italiano di pallacanestro รจ esercizio assai utile e favorevole.
Dopotutto il ribaltone รจ a dir poco clamoroso: mentre il Napoli sculettato arranca a metร classifica, interrogandosi sui motivi di una metamorfosi tanto repentina, quanto preoccupate, quello del basket ha saputo imparare in fretta dai propri errori. Una squadra che a 7โ dalla fine dello scorso campionato, impegnata a Verona, era sotto di 7 punti e aveva un piede e mezzo in A2. Un punto di non ritorno, una linea che ha rovesciato equilibri e prospettive.
- Patron Grassi e un entusiasmo contagioso
- Professionisti all'opera
- La rivoluzione felice
- De Nicolao e Levere, lโanima italiana
Patron Grassi e un entusiasmo contagioso
La GeVi oggi non รจ soltanto la sorpresa (bella) di inizio stagione, ma se possibile anche una solida certezza. Non andate a dirlo perรฒ al presidente Federico Grassi, che da buon partenopeo sa quanto la scaramanzia abbia la prelazione su tutto il resto.
Aver battuto Milano, quella della terza stella, รจ una soddisfazione enorme, cosรฌ come lโaver visto un PalaBarbuto pieno zeppo di tifosi (3.900, con sold out fatto registrare con 72 ore dโanticipo sulla partita). Tanto che a poche ore dallโimpresa si parla giร di realizzare un impianto nuovo di zecca, bello e accogliente, soprattutto in grado di contenere la passione del popolo napoletano (non meno di 8.000 posti, a parere della societร ).
Non รจ la solita frase buttata lร a casaccio: anche nel basket, come si sente ripetere nel calcio da anni, avere un impianto di proprietร puรฒ fare la differenza. Specie per chi, come Napoli, vuol entrare in un circolo un poโ ristretto, oggi occupato da Bologna (basket city) e Milano, in passato riservato per alcuni periodi anche a Treviso, Siena e, in epoche ancor piรน lontane, Varese.
Diventare lโalternativa alle grandi del Nord, non per un fatto campanilistico, ma proprio per amore dello sport e per valorizzare un territorio che giร con lo scudetto del calcio ha dimostrato di meritare credito e attenzioni.
Professionisti allโopera
La GeVi che cinque mesi fa sโรจ salvata per il rotto della cuffia รจ oggi una squadra completamente rivoluzionata, con nuove idee e piรน certezze. La scommessa piรน grande รจ stata affidarsi a Igor Milicic, coach scovato un poโ per caso, ma che รจ piaciuto tantissimo alla dirigenza che aveva avuto modo di osservarlo da vicino nelle vesti di coach della nazionale polacca.
Una chance che il tecnico croato (ma con passaporto proprio polacco) sโรจ giocato alla grande: ha stregato il presidente Grassi, ha convinto il neo direttore dellโarea tecnica Pedro Llombart a dargli una possibilitร , di comune accordo con il direttore sportivo Giuseppe Liguori.
Napoli sโรจ affidata a professionisti per costruire un roster nuovo di zecca, e sin qui tutte le ruote dellโingranaggio sono andate al loro posto. Nonostante a metร estate, con il mercato ancora un poโ latitante, i primi rumori di fondo sโerano fatti sentire, con tanti tifosi preoccupati allโidea di dover penare nuovamente in fondo alla classifica nei mesi a seguire. Ma la calma e la pazienza sono le virtรน dei forti, e la GeVi cโha costruito sopra un roster credibile e di grande affidabilitร .
La rivoluzione felice
Se cercate un totem, un giocatore a cui affidare i palloni piรน pesanti, Tyler Ennis farร al caso vostro. Ciliegina sulla torta di un mercato fatto di attesa, perchรฉ arrivato a settembre inoltrato ma capace subito di lasciare un segno.
La Napoli di Milicic รจ una squadra fisica, ma che sa giocare (e bene) a pallacanestro: contro lโOlimpia ha messo in mostra un centro di 33 anni di nome Tomislav Zubcic, che lโItalia lโaveva vista solo in cartolina, ma che nelle prime due giornate ha viaggiato a 18,5 punti di media, con 72% dallโarea e un clamoroso 55% dallโarco.
Su Jacob Pullen le relazioni erano invece piรน note: anche lui รจ arrivato a fine agosto, ma anche lui ha impiegato poco per mettersi in ritmo, mostrando lampi di classe assoluta.
Certo, se le difese vincono le partite, non bisogna dimenticare che รจ lโattacco che vende biglietti: Tariq Owens giร nella passata stagione a Varese aveva fatto vedere (a sprazzi) di essere un signor giocatore.
De Nicolao e Levere, lโanima italiana
LโOlimpia cโha sbattuto il muso, ammutolita dalla doppia doppia (16 punti e 10 rimbalzi) con la quale lโamericano di Utica, stato di New York, ha maramaldeggiato nel pitturato. E poi cโรจ Michal Sokolowski, polacco giร visto allโopera a Treviso e che Milicic sโรจ portato dietro, memore di quanto fatto assieme in nazionale.
Giovanni De Nicolao e Alessandro Levere sono lโanima italiana di una squadra che sin qui ha utilizzato una rotazione cortissima, con soli 7 uomini schierati contro Milano. Qualcosa che Milicic puรฒ permettersi, dal momento che la GeVi non ha impegni europei e pertanto vive sempre una sorta di settimana tipo nella quale preparare la gara successiva.
Quanto potrร durare, beh, รจ presto per dirlo: al presidente Grassi piace fare il pompiere, ma intanto si gode (giustamente) il momento. Anzi, il viaggio. Quello che dovrร dire se a Napoli, dopo i trionfi del calcio, ci sia posto anche per far parlare di sรฉ lโaltra palla, quella a spicchi.
Il fatto che le gare si vedano su Dazn (e tanti napoletani sono abbonati alla piattaforma per ragioni calcistiche) ha aiutato a diffondere nelle case le gesta di Milicic e dei suoi ragazzi. Right here, right now. Essere qui, adesso.