Due indizi non fanno una prova, ma ci vanno tanto vicino: Napoli non è una meteora, e se qualcuno nutriva dubbi sulla reale consistenza del nuovo corso dei partenopei forse farebbe meglio a ricredersi. La seconda giornata di LBA ha però detto che la Virtus ha un fuoriclasse che non conosce età: Marco Belinelli viaggia verso le 38 primavere, ma lui non lo sa e non si fa problemi a fermare lo scorrere delle lancette.
Milano invece ha (più di) un problema: sin qui ha faticato tantissimo a volgere a proprio favore le partite contro qualunque tipo di avversario, incassando la terza sconfitta nelle prime 4 gare disputate. E il solo Mirotic non può rappresentare l’ancora di salvezza: se Messina non ritrova i suoi pretoriani, diventa dura riuscire a invertire in fretta la tendenza. Insomma, due giornate ma già tanti responsi: Sassari e Brindisi in crisi, Reggio Emilia che sorprende (con volti nuovi), Tortona che comincia a segnare da tre e vince. Insomma, tutto (o quasi) nella norma.
Basket, i top della 2a giornata di serie A
TOMISLAV ZUBCIC 10
Bisognerebbe dare un bel 10 a tutta Napoli, ma siccome l’avevamo già fatto lunedì scorso, stavolta è giusto premiare colui che più di ogni altro l’ha lanciata verso l’impresa di giornata. Assieme a Owens ha fatto vedere i sorci verdi alla difesa dell’Olimpia, specie nel terzo quarto quando la GeVi ha prima scalato le marce e poi, in un impeto di pura adrenalina, ha allungato definitivamente, mettendo entrambe le mani sulla partita.
Zubcic a 33 anni ha fatto capire al pubblico partenopeo che nella terra dei Balcani nascono diamanti grezzi di una bellezza sconfinata, e dalle potenzialità davvero notevoli. È lui a prendere per mano i compagni nel momento in cui Milano si rifà sotto, dando l’impressione di voler mettere la freccia. Freddo dall’arco, prezioso anche in area, con Owens e Pullen regala alla Napoli del basket un’altra settimana da sogno.
MARCO BELINELLI 9
Non c’è Shengelia, ma c’è di nuovo Marco, quello da San Giovanni in Persiceto, che non perde occasione per dimostrare al mondo intero che a distanza di quasi 10 anni da quando vinse la gara del tiro da tre punti all’All Star Game NBA sa ancora come scuotere la retina. Sette le triple mandate a segno nell’abbuffata di casa Virtus contro Varese, ma il segnale che conta di più per Banchi è sapere che il Beli è vivo, vegeto e pronto alla battaglia. Quando è in serata, poi, uno come Belinelli non lo fermi manco se gli spari.
MOUHAMED FAYE 8
LA LBA ha perso Momo, quello di casa Virtus (Jaiteh, finito al Monaco), ma ne ha trovato in fretta un altro, e sempre lungo la via Emilia. Faye è la rivelazione di inizio stagione della Unahotels, che battendo Scafati ha dimostrato di avere tutto il pedigree necessario per stare al passo con le migliori.
E per quanto Galloway (seppur influenzato), Weber e soprattutto Vitali (glaciale dalla lunetta) abbiano avuto il merito di prendere per mano la squadra nei momenti più delicati, il giovanissimo Momo (classe 2005), pescato dallo scouting di Reggio in Senegal a fine 2021 e già messosi in luce all’Adidas Next Gen Tournament di Kaunas dello scorso maggio, al quale hanno preso parte i migliori prospetti Under 19 d’Europa, ha dimostrato di poter possedere tutti i requisiti per guadagnarsi credito e minuti.
Un centro vecchia maniera, ma già nel futuro: 5/5 dal campo, 7 rimbalzi e tanta, tantissima legna. Suggerimento ai naviganti: seguendo pedissequamente le regole, perché non cominciare a pensare a dargli un passaporto italiano? Poz certo non disdegnerebbe…
I FLOP DELLA 2a GIORNATA
HAPPY CASA BRINDISI 5
Che sarebbe stata una stagione diversa da quella passata, beh, un po’ si sapeva: squadra rivoluzionata e necessità di darle il tempo per amalgamarsi. Ma la sconfitta di Tortona è allarmante per come matura, perché la Bertram tira malissimo (21/65), ma la Happy Casa non ne approfitta. Di più: quando prova a scappare si fa ribaltare da un 8-0 di parziale che pesa. E quando Senglin ha la palla della vittoria, scivola e manda tutto all’aria. Niente processi, ma prime grane.
OLIMPIA MILANO 4,5
Tre indizi fanno una prova? Beh, allora è giusto affermare che nemmeno Ettore Messina si sarebbe potuto immaginare un avvio di stagione tanto complicato, con ben tre battute d’arresto nelle prime 4 gare disputate (una per competizione). Milano paga la stanchezza di molte pedine che in estate si sono spese anima e corpo per le rispettive nazionali.
Paga anche l’inconsistenza di Kevin Pangos (e questo è un problema che si trascina da un anno), le difficoltà a segnare dentro il pitturato mostrate soprattutto da Flaccadori e Ricci, la domenica no di Shields (zero canestri dal campo), in campo per onor di firma. Ha vinto la lotta a rimbalzo, che pure non ha pagato dividendi. Insomma, dietro Mirotic oggi c’è il buio. Almeno il rinvio della gara col Maccabi servirà per poter tracciare una linea e ripartire.
FORD E SCHILLING 4
Dovrebbero garantire punti e rimbalzi in quantità (se non) industriale a Pesaro, che invece proprio sotto la tabella mostra le lacune maggiori in un inizio di stagione decisamente al di sotto delle attese. Contro Venezia il confronto regge per metà: Quincy Ford ha l’attenuante della nascita del primogenito che magari un po’ l’ha traviato nelle ultime ore, e comunque chiude con 0/2 e un solo rimbalzo catturato. Gavin Schilling addirittura il canestro non l’ha mai visto, e i due rimbalzi a referto valgono nulla pensando a ciò che avrebbe dovuto dare. Inizio durissimo per i due innesti di una Carpegna che deve ritrovare sé stessa, e in fretta. E intanto in NBA ne succedono delle belle.