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Basket LBA, top e flop 21a giornata: Jefferson, un marziano contro la Virtus. E Milano è tornata

Giornata che sorride soltanto all'Olimpia Milano, che avvicina la vetta a soli due punti. Cadono Brescia e Bologna, quest'ultima colpita e affondata da Brandon Jefferson

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

La ripartenza del massimo campionato nazionale ha dato vita a più di una sorpresa. Ha perso Brescia, che evidentemente non s’è ancora ripresa dallo shock dell’eliminazione al primo turno nella final eight di Coppa Italia, ma ha perso anche Bologna, battuta dalla rediviva Dinamo Sassari che si candida a mina vagante dell’ultimo terzo di stagione regolare. Milano invece ha preso a vincere (almeno sul suolo italiano) e non ne vuol sapere di arrestare la sua risalita, fatta di 7 vittorie consecutive e di un primo posto distante appena 2 punti (chi l’avrebbe detto un paio di mesi fa?). Per il resto vincono tutte le pretendenti a un posto play-off (Napoli e Venezia c’hanno fatto l’abitudine, Reggio alla fine il suo lo fa sempre) mentre in coda si riaccende la bagarre, con Pesaro che manda un segnale e Brindisi che sorprende Cremona. Insomma, da qui a inizio maggio ci sarà da divertirsi.

Basket Serie A: i top della 21a giornata

  • BRANDON JEFFERSON 9. Pochi possono permettersi di festeggiare facendo il verso col quale Steph Curry dice a tutti di andare a dormire. Brandon Jefferson può, specialmente dopo aver rovesciato 7 triple su 10 in faccia alla difesa della Virtus, che contro il leader emotivo, spirituale e (aspettando il rientro di Bendzius) anche tecnico di Sassari non può nulla. Mai il playmaker della Dinamo era sembrato tanto ispirato, almeno non in questa stagione: 29 punti in 31’ di utilizzo, una serie infinita di cose fatte bene e la sensazione che con questa versione deluxe coach Markovic possa legittimamente alzare l’asticella. E i play-off non sono più così lontani.
  • JUSTIN WRIGHT-FOREMAN 7,5. È la domenica dei debutti, e tra i debuttanti c’è il playmaker ingaggiato dalla Carpegna Prosciutto Pesaro nel tentativo (non ancora disperato, ma quasi) di provare a raddrizzare una stagione che s’è fatta tremendamente infingarda. Il nativo del Queens, scelta numero 53 degli Utah Jazz al draft 2017, autentico giramondo del basket (ha giocato in Turchia, Germania, Canada e Messico), si mostra caldo da subito segnando mandando a segno 4 triple nel solo primo quarto, indicando la via a Sacchetti e ai nuovi compagni.
  • GIAMPAOLO RICCI 7,5. Pippo, oltre che un signor giocatore dalle mille poliedricità (dove lo metti sta bene), è anche Dottore in Matematica, perché ha studiato sul pullman, in aereo o quando il basket gli dava tregua dagli impegni di tutti giorni, e dunque sa quello che serve per risolvere i rebus più complicati. Non che la sfida contro Varese si sia rivelata per l’Olimpia alla stregua di un rompicapo, ma certo Ricci l’ha resa più agevole: 19 punti col 66% in area (6/9) e due triple mandate a bersaglio sulle due tentate, più 10 rimbalzi e una presenza ingombrante per i giocatori avversari in entrambe le metà campo. Non chiamatelo gregario: Pippo è un leader vero.
  • ERIC GERARD WASHINGTON 7. Un altro debuttante di lusso, con l’Happy Casa Brindisi che ritrova il sorriso grazie alla splendida presentazione che il playmaker appena sbarcato in Puglia ha mandato a referto nel delicatissimo incrocio contro Cremona. Dove Washington ha banchettato soprattutto in area, segnando tutti e 7 i tentativi mandati a referto e chiudendo la sua prima serata italiana con 16 punti e 4 assist. Ossigeno puro per Brindisi, che può concretamente tornare a sperare in quella salvezza che fino alla sosta pareva off limits. Ma con l’uomo venuto dalla Carolina del Sud nulla può essere precluso.

Basket Serie A: i flop della 21a giornata

  • RIHARDS LOMASZ E ANTE ZIZIC 5. Dietro la lavagna ci finiscono i due acquisti work in progress della Virtus Bologna, caduta a Sassari in un’altra domenica nella quale la differenza quei due proprio non l’hanno fatta. Lomasz, pretoriano di Banchi con la nazionale lettone,e Zizic, nelle intenzioni della Segafredo avrebbero dovuto alzare il livello della seconda unit e portare esperienza, qualità e tanti punti nelle mani. Invece, stanno divincolandosi senza lasciare mai veramente traccia, e questo a lungo andare può rivelarsi un bel problema. Perché Milano è tornata in auge, e Bologna (che in Europa spende tante energie) ha bisogno di tutti, specie di chi avrebbe dovuto fare un po’ la differenza.
  • GIVOVA SCAFATI 5. Avremmo potuto scegliere Trento, freddata a pochi secondi dalla fine da Reggio (settimo k.o. nelle ultime 8 giornate), oppure Varese, mai in partita contro Milano. Scegliamo però Scafati, che sta dilapidando una dote consistente sulla via che conduce ai play-off beccando sconfitte in fotocopia: 94-67 con la Virtus prima della sosta, 95-66 contro Venezia. Dove l’equilibrio regge un tempo scarso, perché poi le percentuali dall’arco della Reyer spaccano in due la partita e la Givova non può stare più sulle code dell’Umana. Campanello d’allarme bello grosso, però, pensando a una classifica che adesso non offre più molte vie d’uscita.

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