C’è di nuovo una panchina che attende Meo Sacchetti: è quella della Carpegna Prosciutto Pesaro, che ha deciso di dare il benservito a Maurizio Buscaglia al termine del girone d’andata, chiuso al terzultimo posto con sole 5 vittorie su 15 gare disputate e appena due punti di vantaggio sulla zona retrocessione. Sacchetti, già da tempo dato in orbita pesarese, è stato annunciato nella mattinata di mercoledì, a 4 giorni dalla sfida contro la GeVi Napoli che aprirà il girone di ritorno di entrambe le squadre.
- Buscaglia paga un finale di girone d'andata da horror
- Un totem del basket italiano. E quel viaggio a Tokyo 2020...
- Pesaro ha bisogno di cambiare il corso della sua stagione
- Il palmares da allenatore: gli anni d'oro a Sassari
Buscaglia paga un finale di girone d’andata da horror
Buscaglia, che in estate aveva firmato un biennale, ha pagato a caro prezzo la netta flessione accusata dalla Vuelle a partire dal mese di dicembre, quando ha inanellato una serie di 5 sconfitte in 6 partite (unica vittoria, in volata, contro Pistoia). Fatali soprattutto sono state le tre battute d’arresto consecutive nelle ultime tre giornate del girone d’andata contro Varese, Virtus Bologna e Dinamo Sassari, quest’ultima in una sorta di scontro salvezza che ha relegato i marchigiani al terzultimo posto. E con Treviso che sta tornando su forte, e pure Brindisi che dopo gli innesti mirati di mercato sembra aver ritrovato la via maestra, il pericolo di farsi sfilare e ritrovarsi a fondo classifica s’è fatto concreto, al punto da convincere la dirigenza a optare per il cambio di allenatore.
Un totem del basket italiano. E quel viaggio a Tokyo 2020…
Sacchetti, 70 anni compiuti lo scorso 20 agosto, era fermo dallo scorso settembre, quando era stato sollevato dall’incarico di allenatore da Cantù a pochi giorni dal via del campionato di A2. In quel caso, fatale era stata la sconfitta in Supercoppa contro Torino, ma malumori c’erano già stati al termine della passata stagione, che aveva visto lo storico club lombardo non riuscire a centrare nessuno degli obiettivi che si erano stati prefissati (Supercoppa, Coppa Italia e soprattutto promozione in LBA).
La scelta di scendere in A2 con Cantù era figlia anche della fragorosa rottura avvenuta con il presidente federale Gianni Petrucci nel maggio del 2022, a pochi mesi dall’avventura a EuroBasket, alla quale Sacchetti aveva contribuito nelle vesti di CT della nazionale, lasciando poi il testimone al suo assistente Gianmarco Pozzecco. E proprio in azzurro Sacchetti s’è tolto una delle più grandi soddisfazioni della sua carriera, riportando l’Italia a prendere parte al torneo olimpico di Tokyo grazie al successo nel preolimpico in Serbia del luglio 2021 (in nazionale ha messo assieme 50 partite da coach, di cui 29 vinte). Le frizioni con Petrucci, però, portarono alla fine anticipata della sua avventura azzurra.
Pesaro ha bisogno di cambiare il corso della sua stagione
La Carpegna Prosciutto nutriva ambizioni importanti nella stagione corrente, peraltro corroborate dal buon avvio di stagione che aveva fatto sognare più di un tifoso della Vuelle. Il rapporto con Buscaglia però non è mai decollato veramente e l’esonero non ha sorpreso praticamente nessuno.
Sacchetti ha l’esperienza giusta per risollevare le sorti di un’annata che ha preso certamente una brutta piega e proverà a far leva anche sulla voglia di rivalsa di un gruppo che ha dimostrato di avere qualità importanti, con il centro Leonardo Totè che nella prima parte di campionato era stato indicato persino come un possibile prospetto da nazionale (da sempre carente nel ruolo) e la guardia Riccardo Visconti pronta ormai a guidare un roster sufficientemente attrezzato per provare a stare nella parte sinistra della classifica, reduce peraltro da due partecipazioni di fila ai play-off (uscendo nel 2022 con la Virtus e nel 2023 con l’Olimpia).
L’impatto limitato e discontinuo degli americani Bamforth e Bluiett ha convinto la dirigenza a tornare sul mercato: a dicembre a Pesaro è arrivato Andrea Cinciarini, di ritorno dall’esperienza al Saragozza, ma sul campo l’atteso upgrade ancora non s’è visto e la dirigenza ha preferito procedere con il cambio di guida tecnica, convinta che il tempo di Buscaglia fosse scaduto.
Il palmares da allenatore: gli anni d’oro a Sassari
Per Sacchetti, Pesaro rappresenta la settima panchina in Serie A della carriera dopo Capo d’Orlando, Udine, Sassari, Brindisi, Cremona e Fortitudo Bologna. Da allenatore ha vinto uno scudetto (2015 a Sassari), tre volte la Coppa Italia (due a Sassari e una a Cremona) e una Supercoppa (a Sassari), più una promozione dalla A2 (Sassari 2010) e una dalla B (Castelletto Ticino 2004).