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Basket LBA, top e flop della 9a giornata: Milano e Bologna ko, anche Brindisi ha il suo Jordan

La caduta delle grandi: Milano cede in casa a Pistoia, Bologna paga dazio contro una Brindisi che trova così la prima vittoria stagionale. Volano Napoli, Brescia e Venezia.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Doveva essere un fine settimana tranquillo. Doveva, perché nella sostanza è stato il più farfallino, divertente e sorprendente degli ultimi anni. Con Milano e Bologna costrette a cedere il passo a Pistoia e Brindisi, due squadre che per motivi diversi non avrebbero dovuto impensierire più di tanto le big annunciate, ma che con merito si son prese la scena e i riflettori. La caduta dei giganti e il riscatto delle piccole, o presunte tali.

Basket, Serie A: favola Napoli, ok Brescia e Venezia

Napoli invece ormai non fa più notizia: vincere è diventata una piacevole abitudine per i ragazzi di Milicic, a questo punto sempre più lanciati nelle zone alte della classifica. Così come lo sono Brescia e Venezia, con i rispettivi attacchi che girano a meraviglia e la sensazione di un avere a che fare con un potenziale decisamente importante. Dietro la lavagna ci finiscono Varese e Reggio Emilia, la cui flessione comincia a destare preoccupazione.

Basket Serie A: i top della 9a giornata

  • JORDAN BAYEHE 10. Nel nome c’è già un destino: nulla di paragonabile al vero Jordan (che poi quello era il cognome), ma abbastanza per abbattere una delle migliori squadre europee sulla piazza e regalare a Brindisi il primo hurrà stagionale, per giunta nel giorno dove niente e nessuno c’avrebbe scommesso un euro sopra. L’Happy Casa trova in Bayehe l’uomo della provvidenza: 25 punti in Italia in una singola partita non li aveva mai segnati (9/12 dal campo, 7/7 dalla lunetta: la mano non trema), ma ci ha aggiunto pure 10 rimbalzi (4 offensivi), giusto per spazzare l’aria dagli spifferi tipici di inizio inverno. Seconda doppia doppia dopo quella registrata con Trento e segnale forte e chiaro al campionato: Brindisi non ha intenzione di mollare, e ha pure un Jordan dalla sua.
  • PAYTON WILLIS 9. Fayetteville, Carolina del Nord. Cosa potrà mai venire di buono da quella piccola città sperduta nella grande America? A Pistoia l’hanno scoperto con venerabile lungimiranza. Payton Willis, 25 anni, non ha fatto una carriera chissà quanto altisonante in giro per gli Stati Uniti, passando da un college all’altro, ma poi in Toscana ha trovato la sua dimensione cestistica. Che l’Olimpia Milano ha conosciuto a sue spese: con 31 punti (di cui 6 triple) e 7 rimbalzi, Willis ha trascinato l’Estra al clamoroso upset al Forum, ricordando a Ettore Messina che i problemi di casa Olimpia sono ancora una brutta faccenda, tutt’altro che irrisolta. Dopo aver battuto la Stella Rossa, Milano si prende una ribattuta che fa storia, con Pistoia che nel terzo quarto spacca in due la partita. La coppia Willis-Moore segna 59 degli 86 punti di squadra, ma la guardia da Fayetteville è l’uomo in missione.
  • MIRO BILAN 8,5. Varese di questi tempi è una vittima quasi designata, ma Brescia non se l’è fatto ripetere due volte. E ha mandato allo scontro quel Miro Bilan sul quale l’attacco dell’Openjobmetis ha rimbalzato puntualmente: 21 punti con 10/14 in area e 12 rimbalzi nella partita del centro croato, letteralmente dominante nel successo per 116-73 della Germani, capolista con merito. Bilan stampa una prestazione da urlo spalmata in appena 21’, giusto per far capire al mondo come vanno le cose quando i croati si mettono giù d’impegno. Averne di centri così in Italia: Sassari lo rimpiange, Brescia se lo gode.

Basket Serie A: i flop della 9a giornata

  • MOUHAMED FAYE 4,5. Reggio Emilia è in frenata, quasi la nemesi di quella tanto bella e avvincente ammirata nel primo mese di campionato. E Faye, il diamante grezzo venuto dal Senegal, dopo un avvio a fari alti ha cominciato a mandare segnali negativi: zero punti con zero tiri tentati e ben 4 falli commessi nei 10’ che Priftis gli ha potuto concedere nel brutto ko. con Venezia, dove il suo atletismo avrebbe dovuto fare comodo a una Unahotels decisamente in balia delle onde. Solo due rimbalzi in un pomeriggio da incubo.
  • DEVON HALL 4. Come i tiri tentati nel corso della partita con Pistoia, e puntualmente non mandai a bersaglio. Incredibile l’altalena con la quale deve convivere Milano, che come ne azzecca una di partita, subito in quella dopo fa pentire di averle dato nuovamente fiducia. Quattro sono anche i rimbalzi catturati da Hall, unico barlume di una serata da incubo nella quale fatica tanto in attacco quanto in difesa, dove il –16 di plus/minus (il peggiore dei suoi) testimonia la facilità con la quale Pistoia l’ha battezzato a più riprese. Inspiegabile a questi livelli avere dei cali tanto altisonanti.
  • OPENJOBMETIS VARESE 3. Ripassata epocale al PalaLeonessa: che le cose non fossero partite bene lo si era intuito dai 33 punti subiti nel primo quarto, diventati peraltro 64 all’intervallo lungo. Fa specie leggere di un -51 a metà del terzo periodo, quando la Germani ha alzato il piede dall’acceleratore, provando a rendere meno pesante il divario. Varese ha un roster abbastanza limitato a livello di quantità, sebbene di qualità non sembrerebbe essercene poca. Ma se Cauley-Stein è quello visto a Brescia, per Bialaszewski i guai non sembrano destinati a svanire in fretta. Perdere in casa della Germani ci sta, ma non farlo in questo modo. Senza scendere in campo, senza difesa e con poche idee in attacco.

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