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Bastad, Nadal torna in una finale ATP dopo più di due anni: rimonta Ajdukovic e la spunta al terzo set

Ennesima impresa per l'eterno Rafa: battuto Ajdukovic, raggiunta la finale numero 131 della sua incredibile carriera. Può tornare al successo più di due anni dopo Parigi 2022.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Più di due anni dopo, riecco Rafa Nadal in una finale ATP. L’ultima volta era stata al Roland Garros nel 2022, ultima impresa leggendaria del maiorchino in una carriera illuminata da trionfi in serie. Dopo di allora un calvario fatto di infortuni e problemi fisici in successione, che sembravano il preludio alla chiusura dell’attività agonistica. E invece no. La ‘Last Dance’ di Rafa sta riservando ancora enormi soddisfazioni. Come quella di Bastad, in Svezia, il torneo scelto dal fuoriclasse spagnolo per preparare l’Olimpiade parigina: doveva essere una sgambatura, si concluderà col match decisivo per il titolo.

Nadal, altra rimonta: piega Ajdukovic in tre set

Alla 131ma finale ATP della sua eccezionale parabola sportiva Nadal è arrivato ancora una volta grazie a una clamorosa rimonta, il giorno dopo aver lottato per quattro ore contro l’argentino Mariano Navone. Di fronte a lui il croato Duje Ajdukovic, di 15 anni più giovane, 23 anni contro i 38 di Rafa. Numero 130 al mondo il croato, numero 261 (strano, ma vero) l’iberico. Partita bella e combattuta come poche, iniziata con un doppio break per il croato, spintosi fino al 3-0. Ma il primo set Ajdukovic lo vincerà soltanto col fiatone, sul 6-4, dopo un disperato e infruttuoso tentativo di “remuntada” da parte di Nadal.

Bastad, tutti in piedi per Rafa: successo da brividi

Lo spagnolo, però, ci ha creduto fino alla fine. Lo ha sempre fatto, d’altro canto, in vent’anni e passa di carriera. Per vincere gli sarebbe servita un’altra dispendiosa maratona, ma non s’è perso d’animo. Ha continuato a spingere, ha acquisito subito un buon vantaggio nel secondo set ed è riuscito a capitalizzarlo fino al 6-3 valso il momentaneo 1-1. Da batticuore, poi, il terzo e decisivo set. Allungo di Nadal e break, replica di Ajdukovic con tanto di controbreak e di parità agguantata sul 3-3. Poi nuovo break di Rafa e successo al decimo gioco (6-4). Tutti in piedi in Svezia a fine gara, per l’Highlander di Maiorca e per il suo degno avversario.

Per Nadal è la finale numero 131 in carriera: e poi, Parigi

La terra rossa, insomma, si conferma l’amica più fedele del maiorchino, che su questa superficie ha costruito gran parte dei suoi trionfi e della sua leggenda. A dividerlo dall’ennesimo titolo – sarebbe il numero 93, contando solo i successi nel singolare – c’è ormai una sola partita, la finalissima, contro il vincente del match tra il portoghese Nuno Borges, testa di serie numero 7, e l’argentino Thiago Agustin Tirante. Per Nadal, presentarsi a Parigi con un altro trofeo in bacheca sarebbe un’iniezione di fiducia non da poco. A Bastad – e non solo – faranno tutti il tifo per lui.

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