La sua nuova vita partenopea è iniziata soltanto mercoledì, con l’arrivo a Castel Volturno per la prima volta dopo l’annuncio ufficiale: André Zambo Anguissa ha fatto conoscenza con Luciano Spalletti e i nuovi compagni (in attesa di quelli provenienti dal Sudamerica), gente di cui fino a pochi giorni fa aveva solo sentito parlare.
Sì, perché la firma del contratto è avvenuta a Roma dopo la seconda giornata di campionato, poi subito partenza per il Camerun con cui è sceso in campo in due gare di qualificazione ai Mondiali: il mondo Napoli è ancora pieno di punti interrogativi per Anguissa, che però dovrà adattarsi in tempi brevissimi.
Colpa dell’emergenza che ha falcidiato il centrocampo, privo del lungodegente Demme e dell’acciaccato Zielinski, oltre a Lobotka che ha rimediato una elongazione del bicipite femorale destro: uomini contati in quella zona per Spalletti ed esordio obbligato per Anguissa, in una partita per nulla di secondo piano.
Il mediano camerunense sarà con ogni probabilità gettato nella mischia già sabato pomeriggio, quando al ‘Maradona’ arriverà la Juventus: insieme a lui Fabian Ruiz ed Elmas, elementi di un centrocampo che definire inedito è un eufemismo.
Tre allenamenti di tempo per entrare nei meccanismi spallettiani, prima del battesimo rovente che farebbe tremare le gambe a chiunque o quasi: per Anguissa, definito un “guerriero” dal suo allenatore ai tempi del Marsiglia, Rudi Garcia, l’esordio più stimolante che possa esserci.