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Becker e russi e bielorussi esclusi: le parole di Djokovic

Il serbo: "Non ho chiaramente mai sperimentato una stagione simile, ma certamente la parte più difficile riguarda il lato emotivo".

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Becker e russi e bielorussi esclusi: le parole di Djokovic Fonte: Getty Images

A Ubitennis.com, Novak Djokovic ha analizzato i prossimi impegni: “Non ho chiaramente mai sperimentato una stagione simile, ma certamente la parte più difficile riguarda il lato emotivo. Non so se e come questa situazione mi influenzerà in futuro. Più gioco e più tempo passo in questo ambiente, meglio mi sento, anche se ho dovuto affrontare tante difficoltà. Sono contento che, perlomeno, ora ho qualche certezza in più rispetto a dove posso e dove voglio giocare. Anche per il mio calendario è tutto più semplice: l’obiettivo della stagione sul rosso è senz’altro il Roland Garros, ma anche il fatto di poter giocare a Wimbledon mi rende molto felice. Spero di riuscire a tirare fuori il meglio di me, in particolar modo nei Grandi Slam”.

Djokovic si è espresso anche sull’esclusione dei russi e dei bielorussi a Wimbledon dopo l’invasione in Ucraina: “Ho parlato con alcuni giocatori russi a Belgrado e non è certo una situazione in cui speri di trovarti. Essere bannato dal più grande torneo di tennis al mondo non è certo una decisione facile da accettare. Credo che l’ATP analizzerà meglio il da farsi, ma non ho parlato con loro e quindi le mie sono solo ipotesi.

Per certi versi, posso dire di trovarmi anch’io in una situazione simile: so quanto sia frustrante non poter giocare. Io rimango fermo sulla mia posizione: la loro esclusione è ingiusta. Negli ultimi due anni, per via del Coronavirus, sono stati ideati metodi per non far perdere tutti i punti ai giocatori in caso non partecipassero ad alcuni tornei. Ho sentito che potrebbero essere usati modelli simili per queste situazioni, ma non sono assolutamente sicuro su quello che verrà”.

Infine, Djokovic ha concluso parlando di Boris Becker, arrestato per reati fiscali: “Mi dispiace davvero tanto per lui. Per me è un amico di vecchia data e, per tre o quattro anni, è stato anche mio coach. Ha contribuito enormemente al mio successo. Non so davvero che cosa dire, da grande amico sono soltanto molto triste per lui. Spero che riesca a passare bene il periodo che dovrà trascorrere in prigione e una volta uscito possa tornare a vivere la sua vita, non oserei dire in modo ‘normale’ perché dopo così tanto tempo la tua esistenza cambia per forza di cose. Prego per lui, spero che a livello mentale riesca a rimanere forte“.

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