Vincerne una, due, cinque, dieci. Mahdi Benatia sa come si fa, la sua Juventus sembra inarrestabile nella sua marcia vittoriosa e oggi col Genoa cerca l’undicesima di fila tra campionato e Champions ma il difensore marocchino era riuscito in questa impresa già nel 2013-2014 con la Roma e nel 2015-2016 col Bayern. Intervistato da L’Equipe per parlare della possibilità del Psg di raggiungere questo speciale primato, il giocatore racconta le sensazioni che si provano in questi casi: “È una soddisfazione quando la tua squadra vive una tale dinamica. Riuscire in un simile avvio stagionale è la prova della qualità del lavoro svolto dal gruppo. Ma quando sei una grande squadra, come può essere anche il Parigi Saint-Germain, si sa che i titoli saranno vinti a maggio. E non nel mese di ottobre. Certamente è incoraggiante in vista di tutti gli obiettivi”.
L’OBIETTIVO IN PIU’ – Vincerle tutte alla fine diventa quasi un obiettivo aggiunto: “Come si suol dire, le vittorie chiamano vittorie. In una serie come questa, giochi ogni volta chiaramente per i tre punti ma anche per questa striscia positiva, per far sì che duri il più a lungo possibile. È come per noi difensori o portieri: quando fai una serie di partite senza subire gol, non vuoi più prenderne uno. E ti senti invincibile, senti che è impossibile perdere. Ed è anche in questo tipo di situazioni che ogni volta che l’avversario si rende pericoloso, c’è sempre un piede che devia sulla traversa o quando subisci un rigore magari l’avversario colpisce il palo. Ti puoi trovare magari sull’1-1 al 92′ ma spingi ancora e finisci per segnare al 93 ° posto, la gente la chiamerà fortuna ma tu sai da dove viene tutto questo”.
CHE SUCCEDE DOPO – Il brutto arriva quando la serie si ferma: “Se i miei ricordi sono buoni, con la Roma, dopo dieci vittorie, abbiamo inanellato quattro pareggi consecutivi. E dopo la nostra prima partita senza vittorie, abbiamo faticato a tornare in corsa perché era talmente bello che ci siamo rimasti male. Poi abbiamo perso a dicembre contro la Juventus (0-3). Ora, in questa stagione, con la Juventus, siamo a dieci vittorie su dieci partite giocate, tra Serie A e Champions League. Certo che questo è un aspetto che conta nella nostra testa. Però c’è anche l’avversario che è lì, che vuole metterti in difficoltà e interrompere la tua imbattibilità. Ma, è chiaro, mentalmente, tutto questo ti dà fiducia, è un’arma in più”.