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Beppe Furino trasferito in clinica dopo l'emorragia: le sue condizioni

L'ex capitano della Juventus, Beppe Furino, era stato colpito da una grave emorragia: si era temuto per la sua vita. Un anno fa la morte di sua moglie Irene

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Beppe Furino trasferito in clinica dopo l'emorragia: le sue condizioni Fonte: ANSA

Dopo i timori, più che fondati, per le sue serie condizioni di salute Beppe Furino sta meglio. Tanto da indurre i sanitari a ritenere finalmente possibile il suo trasferimento questa mattina dall’ospedale di Moncalieri a una struttura riabilitativa dedicata, a un mese dalla drammatica e grave emorragia cerebrale, che lo aveva colpito. Allora si temeva per la vita di Furino, oggi si festeggia la sua uscita dall’ospedale che lo ha ospitato.

Beppe Furino trasferito in clinica dopo l’emorragia

“Furia” verrà trasferito alla San Camillo, struttura riabilitativa torinese dove inizierà la riabilitazione dopo aver dimostrato, ancora una volta, la sua tempra. Un vigore e un attaccamento da lottatore che lo porterà a intraprendere un percorso di recupero, secondo quanto riporta repubblica che cita fonti sanitarie, che sarà lento e probabilmente solo parziale.

Negli ultimi giorni era riuscito a passare dal letto alla carrozzina, aveva recuperato l’uso del braccio destro che nei primi giorni non riusciva a muovere. Sempre accanto a lui la figlia Federica, che lo ha assistito nel reparto di neurologia dell’ospedale di Moncalieri dove è arrivato in ambulanza.

In quel reparto, nella città dove ha vissuto con la sua famiglia, ha atteso di comprendere e vedere che cosa aveva provocato quella emorragia importante, compatibilmente con protocolli e indicazioni dei sanitari che lo hanno seguito: la polmonite, che lo affliggeva, è guarita.

Ed è giunto il momento di questa nuova fase della sua vita, vinta un’altra grave minaccia dopo il Covid che ha portato via sua moglie.

Il passato di Furino alla Juventus

Gloria bianconera, indimenticabile protagonista della Juventus, Beppe Furino è stato un giocatore simbolo della Vecchia Signora, vincitore di otto scudetti.

Ha trascorso 76 anni (quasi), tra il calcio e la famiglia, qualche vezzo come la sua candidatura a sindaco della sua Moncalieri e passioni condivise con la moglie Irene che il Covid gli ha portato via, interrompendo un rapporto solido, duraturo e aprendo una voragine umana e esistenziale che Furino aveva raccontato con commozione e trasporto.

Il dramma di Beppe Furino: la morte della moglie

Irene Vercellini è morta proprio un anno fa, a causa del Covid: un dolore che ha segnato Furino, schiacciato dagli avvenimenti:

“Mi sento in colpa, ho portato io in casa il virus e ho contagiato tutti, questo è il mio senso di colpa infinito. Sono confuso, è successo così in fretta, la situazione è precipitata e ci ha contagiato tutti”, aveva raccontato.

La moglie di Furino, ex consigliera comunale, era stata l’unica della famiglia ad essere ospedalizzata a causa delle conseguenze del Covid, nel nosocomio di Chieri, precisamente per problemi di saturazione: ma lì le sue condizioni si sono aggravate, fino alla scomparsa.

Dal giorno dell’arrivo in ospedale, Irene è rimasta da sola a combattere, lontano dai suoi cari e dal marito Beppe:

“L’hanno ricoverata e io non l’ho più vista. Non mi do pace”.

Chi è Beppe Furino

Nato a Palermo, Furino ha iniziato nella Juve a metà anni ’60: ha giocato praticamente sempre in bianconero, dal 1969 al 1984 conquistando, anche come capitano, 8 scudetti, 2 Coppe Italia, 1 Coppa Uefa e 1 Coppa delle Coppe, e per ben due volte in campo per le finali di Coppa dei Campioni.

Ora quella grinta lo ha portato a reagire e a opporsi, ancora una volta, alle onde degli eventi.

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