Silvio Berlusconi chiude definitivamente la porta al Milan. In un’intervista rilasciata a ‘Milano Finanza’, l’ex presidente dei rossoneri e attuale proprietario del Monza è tornato a parlare del club che ha giudato per trent’anni, spegnendo le speranze dei nostalgici: “Il Milan è stato un grande amore – ha detto -. Ma come diceva D’Annunzio, in questi casi, mai tornare indietro. Riaccendere un amore è come farlo con una sigaretta, il tabacco si invelenisce, e vale così anche per l’amore”.
L’obiettivo di Berlusconi è portare il Monza, attuale capolista del Girone A di Serie C, nella massima serie del campionato italiano nel tempo più breve possibile: “Ora mi occupo del Monza, che mi sta dando grandi soddisfazioni – ha dichiarato -. Coltiviamo il sogno di portarlo in A. Riuscirci sarebbe fantastico”. Il sogno del presidente dei brianzoli è quello della doppia promozione, un’impresa difficile ma non impossibile, realizzata recentemente dal Lecce, capace di salire dalla C alla A dal 2017 al 2019.
Solo pochi giorni fa, Berlusconi era intervenuto nuovamente sulla crisi rossonera, rispondendo duramente alle dichiarazioni dell’attuale amministratore delegato, Ivan Gazidis, che aveva parlato di salvataggio dalla Serie D: “Sono frasi che è meglio non dire – aveva dichiarato Berlusconi -. Oppure se uno ha voglia di dirle va al gabinetto, chiude la porta e le dice”.
Le voci di un ritorno alla guida del Milan erano state alimentate da un’altra battuta dell’ex presidente, in cui aveva dichiarato: “Un modo per rendere il Milan di nuovo grande? C’è, è molto semplice anche se difficile da realizzare, ridarlo a Silvio Berlusconi“. La smentita era però arrivata dopo pochi secondi: “Ogni tanto scherzo, ma ho detto di essere sicuro che in amichevole batteremmo il Milan. Esagerando ho anche spiegato che faremmo 3-0. Ma sono solo battute per sorridere sempre”.
Alle critiche di Berlusconi aveva anche risposto Paolo Maldini, che da capitano del Milan degli ‘invincibili’ e da direttore tecnico sotto l’attuale proprietà rappresenta un trait d’union fra i due diversi mondi rossoneri: “Berlusconi è stato sicuramente un grandissimo presidente, il migliore che io potessi avere all’età di 19 anni, dopo che da tre anni giocavo già titolare con il Milan. E’ una persona cui voglio bene e sempre gliene vorrò, ma devo dire che questa sua tendenza a risultare spiritoso e fare sempre battute spesso lo rende inelegante. Questa è una cosa assolutamente personale, ma l’affetto che ho provato e che provo per lui rimarrà sempre immutato” aveva poi chiarito Maldini.
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