Dopo Montreal, Cincinnati. La coda dell’estate si sta trasformando in un incubo per Matteo Berrettini, che è stato eliminato al primo turno anche nel secondo Masters 1000 consecutivo in programma in Canada, sconfitto dallo statunitense Frances Tiafoe, numero 24 del mondo, impostosi con il punteggio di 7-6 (3) 4-6 7-6 (5) dopo una battaglia di quasi tre ore.
- Berrettini e Sinner, la stagione sul cemento è iniziata malissimo
- Verso le ATP Finals, il punto: Berrettini e Sinner lontani dalla Top 8
- La sofferta stagione di Matteo Berrettini e Jannik Sinner
Berrettini e Sinner, la stagione sul cemento è iniziata malissimo
Solo settimana scorsa Matteo Berrettini, finalista di Wimbledon 2021 ed ex numero 1 italiano, si era arreso al primo turno a Montreal per mano di Pablo Carreño Busta, poi vincitore del torneo dopo aver eliminato agli ottavi Jannik Sinner con un eloquente 6-2, 6-4. Per Berrettini, ora numero 14 del ranking ATP, oltre che per lo stesso Sinner si fa quindi sempre più complicata la corsa ad un posto nelle Nitto ATP Finals 2022, in programma per il secondo anno consecutivo a Torino e riservate ai primi otto dell’apposita Race.
Verso le ATP Finals, il punto: Berrettini e Sinner lontani dalla Top 8
La situazione al momento vede Berrettini al 13° posto con 800 punti in meno di Andrey Rublev, che occupa attualmente l’ottavo posto, mentre ancora peggio è messo Sinner, 15°, ma ancora in corsa a Cincinnati. Quelli canadesi erano gli ultimi Masters 1000 della stagione prima di quello in programma a fine ottobre a Parigi-Bercy, quando i giochi potrebbero essere quasi fatti. Oltre agli imminenti Us Open, in programma dal 29 agosto all’11 settembre, il calendario propone numerosi tornei 250 e solo due 500, peraltro contemporanei a fine ottobre a Vienna e Basilea: se ne deduce che la rincorsa ai primi 8 passa per risultati importanti a Flushing Meadows, dove Berrettini è stato semifinalista nel 2019.
La sofferta stagione di Matteo Berrettini e Jannik Sinner
Dopo che nello scorso novembre alle Finals proprio Sinner subentrò in corsa a Berrettini, fermato da un infortunio agli addominali, il rischio è quindi di vivere un’edizione delle Finals priva di italiani, nonostante l’evidente ascesa del movimento. Per entrambi gli azzurri il 2022 è stato un anno sofferto, seppur per motivi differenti. Berrettini è stato fermato da diversi contrattempi sopraggiunti dopo la semifinale di gennaio agli Australian Open: prima l’operazione alla mano destra costata l’intera stagione sulla terra, poi il Covid-19 che gli ha impedito di partecipare a Wimbledon dopo i successi a Stoccarda e al Queen’s. La finale a Gstaad persa contro Ruud sembrava il preludio ad un buon finale di stagione, prima dei brutti passi falsi canadesi.
Sinner è stato invece capace di raggiungere i quarti di finale agli Australian Open e a Wimbledon, dove ha battuto Carlos Alcaraz, piegato anche nella finale di Umago, l’unico torneo finora vinto in stagione dall’altoatesino, che ha vissuto un’annata di importanti cambiamenti a causa del cambio di guida tecnica con l’avvento di Simone Vagnozzi coadiuvato dal super coach Darren Cahill ai quali spetta il compito di dare continuità di risultati a Jannik nel breve e nel lungo periodo.